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lunedì 28 luglio 2025

28 luglio - La tristezza secondo Dio

La tristezza vale più del riso; poiché quando il viso è afflitto, il cuore diventa migliore.

Ecclesiaste 7:3

 

La tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte.

2 Corinzi 7:10

 

La tristezza secondo Dio

 

C’è un ridere che è sano e gioioso, ma ve n’è anche uno che è un vano tentativo di fuggire davanti alla realtà. Quando arriva il dolore, è inutile nasconderlo, perché la felicità non si trova nella fuga, ma nella consapevolezza. Non è che bisogna ricercare il dolore in se stesso, o condannare ogni tipo di riso, ma c’è un atteggiamento positivo da assumere quando c’è il dolore.

Il dolore ci porta a riflettere, e ci fa porre delle domande sul vero senso della nostra vita. Vi è una tristezza che ci porta al bene, al pentimento. “Ravvedetevi e credete al Vangelo”, diceva il Signore (Marco 1:15). Il pentimento produce nella nostra vita un cambiamento che non rimpiangeremo mai.

Io ho conosciuto questa tristezza secondo Dio. La mia vita è stata segnata dalla consapevolezza che ero perduto e condannato dalla giustizia di Dio. E’ stato l’inizio del mio percorso spirituale.

Bisogna riconoscere che molte volte si commette il male e si è colpevoli. Tutto questo è doloroso e talvolta fa versare molte lacrime, ma è il cammino verso la pace con Dio, il perdono e il riposo. E’ il cammino della fede.

Il credente dev’essere sensibile al dolore di coloro che sono intorno a lui, essere compassionevole e comprensivo. Nelle sofferenze impariamo a conoscere “il Dio di ogni consolazione” e siamo resi capaci, a nostra volta, di consolare coloro che sono nell’afflizione (2 Corinzi 1:3-4).