Non mi vergogno del vangelo (scriveva Paolo); perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede.
Romani 1:16
L’Evangelo: una verità non negoziabile
Io
sono andato per la mia strada scegliendo di servire me stesso e, nonostante sia
stato io ad offendere Dio con la mia ribellione e le mie scelte, è stato Dio
che ha preso l’iniziativa di venirmi incontro. Mi ha cercato con pazienza e con
pazienza mi ha parlato. Per perdonarmi, ha
pagato un prezzo altissimo: ha
sacrificato per me l’Unigenito, l’Unico Suo Figlio.
Non
ha potuto semplicemente spazzare via i miei peccati nascondendoli “sotto il
tappeto”.
No.
Doveva fare, una volta per tutte, i conti con i miei peccati, ma non li ha
fatti con me.
Non
sarò io a salire sul banco degli imputati, ma vi è salito il Figlio.
Il
Signore Gesù, spontaneamente, ha preso il mio posto e al mio posto ha subito la
condanna.
Tutti
i benefici, però, sono stati accreditati sul mio conto!
Egli
ha vissuto una vita che io non potevo vivere e ha subito una morte che io avrei
dovuto subire. Ha fatto tutto questo al posto mio.
La
Sua giustizia è stata imputata a me, e i miei peccati imputati a Lui.
Questo è
l’Evangelo. E non lo si può discutere, non vi è stato uno scambio di doni o di
favori. Vi è stato un unico donatore, Dio stesso.
“Ringraziato
sia Dio per il suo dono ineffabile!” (2
Corinzi 9:15).