Gesù disse: “Lasciate stare i bambini e non impeditegli di venire da me, perché il regno dei cieli è di chi è come loro”.
Matteo 19:14
Portiamo i nostri bambini al Signore
I
discepoli del Signore furono eccessivamente severi quando sgridarono le madri
che portavano i loro bambini al Signore perché “imponesse loro le mani e
pregasse”. Temevano che il Signore si affaticasse troppo o che venisse troppo
disturbato (Matteo 19:13-15). O forse non stimavano così importante per quei
bambini la preghiera e la benedizione del Signore.
Sappiate
che il Signore non si stanca di ascoltare le vostre preghiere; portategli i
problemi dei vostri bambini, dei vostri nipoti, se ne avete, e delle persone
che vi stanno a cuore. Portategli le vostre angosce e i pesi che avete sul
cuore o sulla coscienza. E fatelo con l’umiltà e la fiducia di un bambino
perché “il regno dei cieli è di chi è come loro”. Il Signore è sempre disponibile, come lo era stato in piena notte
per Nicodemo (Giovanni 3:1-13) o in pieno mezzogiorno per la donna samaritana
(Giovanni 4:1-26). “Come un pastore, egli pascerà il suo gregge: raccoglierà
gli agnelli in braccio, li porterà sul petto, condurrà le pecore che allattano”
(Isaia 40:11).
Come
per tutto ciò che ci angoscia, ascoltiamo l’esortazione del salmista Davide:
“Getta sul SIGNORE il tuo affanno, ed egli ti sosterrà” (Salmo 55:22); e il
consiglio del profeta Isaia: “Chi di voi teme il SIGNORE e ascolta la voce del
suo servo? Sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome del
SIGNORE e si appoggi al suo Dio” (Isaia 50:10).