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giovedì 24 luglio 2025

Punizione di Caino

“Il SIGNORE disse a Caino: Dov'è Abele, tuo fratello? Egli rispose: Non lo so” ver. 9.

Ancora una volta come aveva già fatto in Eden, Dio prende l'iniziativa di parlare a l'uomo. Questo dimostra che la grazia divina non dipende dalle nostre qualità naturali ma dall'amore di Dio. Dio ama l'uomo e cerca di provocare in lui un pentimento ma l'atteggiamento di Caino è quello di rispondere con estrema durezza. Caino manifesta:

1. la menzogna afferma di non sapere dove si trova il fratello

2. Odio. Lo ha ucciso

3. Mancanza di pentimento. Messo di fronte alla sua responsabilità non dimostra alcun dispiacere. Non c'è in lui alcuna convinzione di peccato.

Caino invece di invocare la grazia di Dio e ravvedersi sceglie di allontanarsi da Dio tutto ciò di cui si preoccupa e ciò che l'uomo potrà fargli. Si stabilisce a Nord ben lontano dal luogo che gli ricorda Dio. Caino meritava un giudizio senza appello ma Dio è un Dio paziente. Pone un segno su di lui perché il giudizio appartiene solo a Dio e giungerà a suo tempo. Questa violenza e lo spirito di provocazione di Caino si manifesteranno anche in Lamec, cinque generazioni dopo con maggiore arroganza. Manifesterà un cammino di allontanamento ancor più accentuato sarà lui ad introdurre la poligamia su questa terra ver. 19. E sempre la sua preoccupazione sarà solo e soltanto il giudizio dell'uomo.

“il SIGNORE! il Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in bontà e fedeltà, che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente” Esodo 34:6-7. 

Lento all'ira non vuole dire che non arriverà il giudizio ma che aspetta prima di effettuarlo, la cosa certa è che il colpevole dovrà essere giudicato. Dio nella sua pazienza cerca di portare l'uomo a pentirsi e ha dare ascolto alla sua voce.