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martedì 2 settembre 2014

2 Settembre

Mettete in pratica la parola e non ascoltate soltanto, illudendo voi stessi.
Giacomo 1:22

Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
2 Timoteo 3:16-17

Siamo dei buoni allievi?

  
Nelle classi scolastiche si trovano spesso due forme opposte di comportamento. Alcuni allievi imparano a memoria le regole e i teoremi, ma sono insicuri quando si tratta di applicarli negli esercizi. Hanno idee sul modo in cui potrebbero eseguirli, ma manca loro impegno e costanza per svilupparli e portarli a termine.
Altri, invece, non si curano di studiare la teoria e si buttano a risolvere i problemi senza aver imparato le regole e i teoremi che permetterebbero loro di risolverli correttamente. Il risultato è insufficiente.
Nei cristiani si ritrovano le stesse tendenze.
Si può leggere regolarmente la Bibbia, averne una buona comprensione teorica; ma se non la si mette in pratica in modo regolare nella vita quotidiana, non serve a niente. Il primo versetto citato ci dice che se ci comportiamo così inganniamo noi stessi. Ricordiamo che “la conoscenza gonfia” (rende orgogliosi) se non è accompagnata dall’amore (1 Corinzi 8:1).
Al contrario, si può essere pieni di zelo e desiderosi di servire Dio, senza prendere il tempo di cercare nella sua Parola le istruzioni che ha avuto cura di darci. Allora c’è il rischio di mancare di discernimento nel compiere “le buone opere che Dio ha precedentemente preparate” (Efesini 2:10), e l’attività spiegata può essere infruttuosa.

Interroghiamoci, ed applichiamoci a migliorare, come allievi (vale a dire discepoli) di Gesù Cristo, ubbidienti e desiderosi di piacergli.