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martedì 9 settembre 2014

9 Settembre

Vanità delle vanità… Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole?
Ecclesiaste 1:2-3

Gesù gli disse: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.
Giovanni 14:6

Su che scala state salendo?

Marcello occupa un posto importante tra i dirigenti in un’impresa multinazionale. Ha cinquant’anni, è rispettato e persino invidiato. Però in un’intervista riconosce lucidamente: “Sono arrivato alla sommità della scala, ma l’avevo appoggiata contro il muro sbagliato”! Non nega il suo successo, ma sente di aver dato troppa importanza alla propria carriera. Per essa ha abbandonato la famiglia e ha trascurato i valori spirituali. Ha l’impressione di aver lavorato molto, combattuto molto, ma senza essere veramente felice. Poi ha qualche problema di salute che l’ha costretto a riflettere… Forse la sua vita è arrivata a una svolta.
Anche il patriarca Giacobbe, in un momento cruciale della vita, ha visto in sogno una scala che saliva fino al cielo (Genesi 28:12). Essa stabiliva un legame di benedizione incondizionata tra il cielo e la terra. Non si trattava di fare degli sforzi per salirvi, ma doveva ricevere semplicemente la grazia che il cielo gli comunicava.

Questa scala della grazia, Dio ce la propone ancora oggi. Non è una scala appoggiata a un muro più o meno solido e di altezza sempre limitata – come il muro del successo, dello sport o della politica – né una scala che esiga degli sforzi dall’esito ingannevole. È la via vivente per la quale Dio è sceso verso i peccatori nel suo Figlio Gesù Cristo, per condurre a sé tutti quelli che accettano Gesù come loro Salvatore.