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giovedì 25 settembre 2014

Il Signore: re e sacerdote – Salmo 110

Questo Salmo è una delle pagine dell’Antico Testamento più conosciute e più citate nel Nuovo tanto è importante la sua portata.
In alcuni Salmi, che precedono questo, possiamo trovare le perfezioni del cammino e del servizio di Cristo, le molte sofferenze, la morte e la risurrezione, ma questo salmo ci presenta il Signore glorioso e vincitore dopo tante umiliazioni.

Mentre i racconti degli Evangeli ci mostrano l’aspetto esteriore degli avvenimenti che si sono succeduti nella vita del Signore, nei Salmi abbiamo, piuttosto, l’aspetto nascosto delle sofferenze di Cristo (Salmi 22 e 69) e della Sua esaltazione in gloria.
Il Salmo si apre con una scena di gloria nel quale vediamo Dio stesso che accoglie il vincitore, Colui che ha compiuto l’opera della redenzione.

v “Siedi …
È la risposta a coloro che attorniando la croce ingiuriano il Signore: “si è confidato in Dio: lo liberi ora, se lo gradisce” (Mt 27:43). Si, il Signore è stato liberato dalla morte, e se l’uomo l’ha rigettato come salvatore, Dio l’ha fatto sedere alla Sua destra.

v … alla mia destra …
Dio era stato alla destra del povero  nel suo cammino in questo mondo (Sl 109:31), ora questo povero riceve il posto d’onore nel cielo.

v … finché io abbia fatto …”
Ancora tutti i nemici non sono stati distrutti (15:26). Il momento in cui tutto questo si realizzerà nella pienezza è riservato all’autorità del Padre (Mr 13:32), ma in quel momento glorioso i nemici del Signore saranno ridotti ad essere “lo sgabello dei suoi piedi” (1).

v “l’acqua del torrente” (7)
Prima di essere esaltato così in alto, nella gloria, il Signore, perfetto servitore, era stato “disprezzato ed abbandonato dagli uomini” (Is 53:3), non era stato tenuto in nessuna stima, ma, passo dopo passo, era andato avanti nella sua missione. Sul Suo cammino furono poche le sorgenti d’acqua alle quali ha potuto abbeverarsi per rianimarsi e che il cuore aveva apprezzato come: la Samaritana al pozzo, la peccatrice in casa di Simone, la casa di Betania, il malfattore pentito alla croce. Ora, nella gloria, può dissetarsi completamente e rialzare quella testa che aveva chinato alla croce (Gv 19:30)


D.C.