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domenica 14 settembre 2014

13 Settembre

Non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
Luca 10:20

Invano ho faticato; inutilmente e per nulla ho consumato la mia forza; ma certo, il mio diritto è presso l’Eterno, la mia ricompensa è presso il mio Dio.
 Isaia 49:4


Vittoria, nonostante l’apparente sconfitta


Entusiasti, i discepoli dicono a Gesù: “Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome” (Luca 10:17). Ma Gesù non vuole che si fermino a questa gioia nel servizio (vers. 20). È possibile che non vediamo dei risultati quando testimoniamo di quello che il Signore ha fatto per noi, ma non bisogna confondere il successo che può aver avuto il nostro servizio con la benedizione che comunque altri possono riceverne.
Nella nostra vita possiamo conoscere l’insuccesso, e questo per colpa nostra. Ma Gesù, il Servitore perfetto, non ha mai commesso nessuna colpa, eppure, in un certo senso, ha conosciuto il fallimento. Il suo popolo l’ha rigettato violentemente. Insuccesso provvisorio ed apparente, poiché, alla croce, ha riportato la vittoria dell’amore. È venuto per fare la volontà del Padre, e l’ha realizzata perfettamente anche se, sul momento, alcuni risultati non sono stati visibili. Dio ha accolto con soddisfazione immensa tutto quello che Gesù ha pensato, detto e compiuto, e il risultato eterno della sua opera sono le miriadi di uomini salvati.

Credenti, Dio non dimenticherà quello che è stato fatto per lui e per mezzo di lui, anche quello che, con umiltà, è stato fatto nel segreto. Forse ciò che non ci sembra essere stato un successo si rivelerà, nel giorno di Cristo, come una sorgente di benedizioni che non avevamo neppure immaginato.