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mercoledì 17 settembre 2014

La preghiera sacerdotale (1) – Giovanni 17:1/13


Questo capitolo è una preghiera del Signore, la più lunga che ci sia riportata e che ci mostra una comunione ed una dipendenza perfetta.
Qui il Signore fa delle richieste che solo Lui poteva fare. Come qualcuno ha detto: “Egli riceve tutto, ma non si appropria di niente, perché domanda solo per donare”.
È la preghiera del mediatore (1Ti 2:5), del nostro Sommo Sacerdote (Eb 4:14) di Colui che considera l’opera della croce compiuta, perché occorreva che fosse morto, risuscitato e glorificato nel cielo per esserLo.

& L’ora è venuta.
È l’ora nella quale il Padre glorificherà il Figlio attraverso la risurrezione e l’ascensione. Chiedendo di essere glorificato non chiede nient’altro che ciò che gli è stato promesso (12:28).

& Autorità e gloria
L’autorità (2) che Gli è stata data è universale (Cl 2:10 – 1 Pi 3:22) e può essere esercitata in grazia come in giudizio. Attendendo di poterla esercitare in giudizio su tutte le nazioni, prima dello stabilimento del Suo regno sulla terra, il Signore se ne serve per donare la vita eterna agli uomini anche se non a tutti. Essa è data a coloro che il Padre Gli ha dato, perché “tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori” (6:37).
Il Signore ha glorificato il Padre sulla terra manifestando tutte le perfezioni divine (1:14) lo ha fatto attraverso la Sua persona (Eb 1:3), attraverso i miracoli (Mt 9:8) ed attraverso le Sue parole (12:27/28) in ogni aspetto della Sua vita terrena. Tutto questo è stato compiuto sulla terra quando il Signore si era spogliato volontariamente “della gloria che aveva presso il Padre prima che il mondo esistesse” (5) ora, avendo compiuta l’opera, può chiedere al Padre: “glorificami tu presso di te”.

& Coloro che Gli sono stati donati
Prima erano nel mondo, ma il Padre li ha tratti fuori per donarli al Figlio, ora osservano la Parola (6) ed hanno conosciuto che il Figlio è stato mandato dal Padre (7). Il Signore li aveva custoditi (12) durante la sua vita terrena ed ora che Gli appartengono chiede al “Padre santo” (11) di conservarli in una unità paragonata a quella che c’è fra il Padre ed il Figlio (11), affinché “abbiano compiuta in sé stessi” la gioia del Signore (13).


Cari ed amati nel Signore, queste preziose verità non riguardano solo i primi discepoli del Signore, ma anche noi. Il Signore lo dirà espressamente al versetto 20.