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domenica 14 settembre 2014

14 Settembre

I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani.
Salmo 19:1

Con la saggezza l’Eterno fondò la terra, e con l’intelligenza rese stabili i cieli.
Proverbi 3:19

La firma del Creatore

Un astronauta di ritorno dallo spazio ha esclamato: “Non ho incontrato Dio”. Un filosofo ha detto un giorno: “Dio è morto”. Lo scienziato Einstein, più modesto, ha dichiarato: “Per mezzo della matematica so che Dio esiste, ma non posso trovare Dio con la matematica”. Diceva di credere in un Dio rivelatosi all’uomo per mezzo dell’armonia di tutto quello che esiste.
Molto prima di lui, l’apostolo Paolo scriveva: “Quel che si può conoscere di Dio è manifesto negli uomini, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità si vedono chiaramente… essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili” (Romani 1:19-20). Sia che ammiriamo al telescopio la prodigiosa densità della via lattea, o al microscopio la polverina che copre l’ala di una farfalla, o il mondo del D.N.A., comprendiamo che solo Dio può aver generato il mistero della vita. Bisognerebbe essere veramente “insensati” per non riconoscervi la firma del Creatore (Salmo 14:1).
Ma credere all’esistenza del Dio creatore non salva. Per essere salvati, occorre riconoscersi colpevoli davanti a lui, sottoscrivere il giudizio che Dio porta sull’uomo e credere al sacrificio espiatorio di Gesù. Non c’è altro mezzo di salvezza. “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui” (Giovanni 3:36).

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