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martedì 16 settembre 2014

Vi parlerò apertamente - Giovanni 16:25/33


& Una nuova relazione
Il Signore aveva parlato ai discepoli in similitudini, ma sarebbe venuto il momento che avrebbe parlato apertamente del Padre (25).
Essi immaginavano che questo momento fosse arrivato e credevano di aver compreso l’insegnamento del Maestro. Senza che loro avessero detto niente, il Signore aveva  capito i loro pensieri, anticipato le loro domande, risolto le loro difficoltà, ma non avevano ancora afferrato niente della nuova relazione che il Signore andava a stabilire fra il Padre e loro.
I discepoli credevano che il Signore Gesù fosse venuto da Dio (27), ma il Signore aveva  detto di essere venuto dal Padre (28). I discepoli parlavano di Dio, il Signore parlava del Padre.

& Solo col Padre
La fede dei discepoli era reale  e sincera, ma non forte quanto supponessero ed il Signore lancia, per così dire, una sfida: “adesso credete?” (31) e dimostra, in seguito, che la base della loro fede era debole ed insufficiente per affrontare le difficoltà.
Presto sarebbero stati dispersi e Lo avrebbero lasciato solo a compimento delle parole del profeta Zaccaria (13:7) ed il Signore sapeva bene che quel momento passeggero, ma allo stesso tempo drammatico, era arrivato e poteva dire: “mi lascerete solo” (32).
Ma non sarebbe rimasto solo; il Padre lo avrebbe accompagnato ed avrebbero come Abramo ed Isacco “proseguito tutti e due insieme” (Ge 22:8). Il Padre era quello che Lo aveva mandato e non Lo avrebbe lasciato solo, perché aveva fatto tutte le cose che Gli piacciono (8:29).
Preziosa intimità fra il Padre ed il Figlio che non sminuisce l’abbandono di Dio che il Signore  ha conosciuto sulla croce nelle ore di tenebre.

& Un mondo vinto
In questo mondo coloro che ricercano il potere promettono ai loro sostenitori prosperità e benessere. Non è così per il Signore che non ha nascosto ai discepoli le difficoltà a cui andavano incontro dopo la Sua morte (15:20), perché non voleva che la loro fede vacillasse (16:19).
Lasciandoli in un mondo ostile e contrario, il  Signore dà  loro una pace che può trovarsi solo in Lui e la base di questa pace è la Sua vittoria sul mondo (33) alla croce.

Credendo alle parole del Signore noi tutti abbiamo la sicurezza della vittoria sapendo che “questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1 Gv 5:4). Questa sicurezza è essenziale per affrontare le lotte e le sofferenze del cammino.