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giovedì 25 settembre 2014

25 Settembre

L’angelo si rivolse alle donne e disse: “Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva”.
Matteo 28:5-6

Ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
1 Corinzi 11:26

L’istituto Pasteur

A Parigi, in via del dottor Roux, si trova il celebre istituto Pasteur. Con un’autorizzazione si possono visitare i suoi laboratori e la cripta dove, nel 1895, lo scienziato Luigi Pasteur è stato sepolto. Ogni anno, il 28 settembre, data dell’anniversario della sua morte, si riuniscono davanti alla cripta il direttore dell’Istituto e i ricercatori, e viene pronunciato un discorso per esaltare la sua dedizione alla scienza per il bene dell'umanità e per incitare a seguire il suo esempio.
Così vengono onorati i grandi uomini dell’umanità. Di loro si ricordano la vita e le opere. La loro influenza sussiste, stimola e responsabilizza i successori nelle vie che sono state aperte… Ma loro non ci sono più per parteciparvi.
Avete notato che i primi discepoli del Cristo non si sono mai riuniti davanti alla sua tomba? Perché? La tomba era vuota, era un fatto confermato pubblicamente (Matteo 28:14, 33). Il corpo di Gesù non era più nella tomba, era risuscitato. I discepoli hanno così onorato un Signore vivente, e non hanno solo ricordato la sua dedizione. Hanno continuato a seguire colui che era sempre vivente ed agiva tra di loro. Hanno pregato, adorato e servito l’uomo Cristo Gesù risuscitato, seduto alla destra di Dio, coronato di gloria e d’onore.

I credenti hanno il privilegio di poter commemorare il sacrificio di Cristo “il primo giorno della settimana” (Atti 20:7), il giorno della sua risurrezione. Rispondono così all’invito di Colui che, durante l'ultimo pasto preso con i suoi discepoli, ha istituito la Cena (il pasto del Signore) invitandoli a mangiare il pane e bere il calice con queste parole: “Fate questo in memoria di me” (Luca 22:19).