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lunedì 15 settembre 2014

Rivedere il Signore – Giovanni 16:12/24

Il Signore avrebbe voluto dire ancora molte cose ai discepoli (12), ma questi non avrebbero potuto afferrarle nella loro intera portata proprio perché non avevano ancora ricevuto lo Spirito Santo. Il Signore adatta gl’insegnamenti alla loro portata per spiegare loro il ruolo dello Spirito una volta che Lo avrebbero ricevuto.

& Una guida (13/15)
Lo Spirito li avrebbe condotti, come una guida, in tutta la verità (13), avrebbe rivelato loro pienamente la verità introducendoli nella conoscenza e facendo conoscergli le cose profonde di Dio (1 Co 2:10). Non avrebbe parlato di Suo, ma avrebbe detto ciò che udiva ed avrebbe rivelato cose future.
Con queste parole il Signore definisce in anticipo quello che sarebbe stata tutta la rivelazione del Nuovo Testamento:
G  Gli evangeli: lo Spirito Santo avrebbe ricordato tutto quello che il Signore aveva detto (14:26),
G  Gli atti degli apostoli: lo Spirito avrebbe reso testimonianza nel mondo attraverso i discepoli (15:26/27),
G  Le epistole: li avrebbe condotti in tutta la verità (13),
G  L’Apocalisse: avrebbe annunciato le cose future concludendo la rivelazione di Dio.

& Rivedere il Signore (16/19)
Di lì a poco i discepoli non avrebbero più visto il Signore, ma questa Sua assenza non sarebbe durata molto. Lo avrebbero visto di nuovo, non soltanto nelle diverse apparizioni dopo la risurrezione (At 10:40/41), ma Lo avrebbero potuto contemplare spiritualmente in tutti i suoi caratteri di uomo risuscitato e glorificato alla destra di Dio (Eb 2:9).
Quando il Signore parlava di queste cose i discepoli non comprendevano  con esattezza di cosa parlasse (17), ma noi non abbiamo scuse, poiché ci è stato interamente rivelato tutto ciò che riguarda la persona di Cristo.

& Dalla tristezza alla gioia (20/24)
Con una solenne dichiarazione (20) il Signore avverte i discepoli della tristezza che li avrebbe colpiti di lì a poco. Il mondo si sarebbe rallegrato della morte del Signore pensando, così, di essersi sbarazzato di Lui. I discepoli, al contrario, avrebbero fatto cordoglio. Ma presto tutto sarebbe cambiato come le sofferenze del parto lasciano sempre il posto alla gioia della nascita, così la sofferenza per la morte del Signore si sarebbe trasformata in gioia alla Sua risurrezione.
Una gioia che nessuno avrebbe potuto togliere (24) dal cuore dei discepoli e che sarebbe diventata completa attraverso la preghiera e ciò che avrebbero ricevuto in risposta (24).