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lunedì 29 settembre 2014

Tu non sei lontano – Marco 12:28/34

Lo scriba che si avvicina al Signore è animato da sentimenti migliori di quelli dei precedenti interlocutori che desideravano solo intrappolarLo.
Questo scriba si rivolge al Signore riconoscendoLo come un “maestro” (32) avendo compreso bene che le risposte date agli altri erano giuste (28). Ciò che ricerca con sincerità è il pensiero di Gesù riguardo alla preminenza di un comandamento della legge.

G  L’amore
Il contrasto con ciò che viene narrato in precedenza è evidente, perché questo scriba va alla sostanza delle cose, mentre gli altri s’attaccavano alle forme ed all’apparenza. Il Signore, che era sempre più vicino alla croce, sarà stato ben felice di rispondere ad una simile domanda.

Il primo dei comandamenti è l’amore (30) ed il secondo è ancora l’amore (31): il primo riguarda l’amore per Dio, il secondo riguarda i rapporti con gli uomini.
Questi due comandamenti sono legati l’uno all’altro formando un equilibrio perfetto in queste relazioni, perché trovano la sorgente in Dio stesso.
L’amore è l’adempimento della legge (Ro 13:7), “poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: ama il tuo prossimo come te stesso” (Ga 5:14) e Giacomo, citando lo stesso versetto, afferma che si tratta della “legge regale” (Gm 2:8).

Che ognuno di noi si applichi a riguardare a questi comandamenti del Signore  “Perché questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti” (1 Gv 5:3).

G  Vicini!
Questo scriba dimostra di conoscere anche le sacre Scritture citando Osea 6:6 (33) ed il Signore gli risponde mettendo in evidenza la Sua approvazione (34). Ma per entrare nel regno di Dio tutto questo non era sufficiente.
Essere interessati alle cose di Dio, comprendere che il Signore è veramente un maestro, perché la saggezza emerge ogni volta dalle Sue parole, conoscere la Parola di Dio e saperla citare, parlare con intelligenza (32) sono cose importanti che ci portano ad avvicinarci, ma non possono farci entrare “nel regno di Dio”.

Per entrare occorre “essere nati di nuovo” (Gv 3:3/5) e questa nuova nascita è opera dello Spirito Santo che applica la Parola al cuore dell’uomo. La grazia sovrana di Dio parla al cuore, lo rigenera e gli permette di entrare nel regno di Dio e l’amore del Signore per noi manifestato alla croce è la porta. Questo scriba non era ancora arrivato a questo punto, era “vicino”, ma non era ancora entrato.

E tu caro lettore?

D.C.