Lo scriba che si avvicina al Signore è animato da
sentimenti migliori di quelli dei precedenti interlocutori che desideravano
solo intrappolarLo.
Questo scriba si rivolge al Signore riconoscendoLo
come un “maestro” (32) avendo compreso bene che le risposte date agli altri
erano giuste (28). Ciò che ricerca con sincerità è il pensiero di Gesù riguardo
alla preminenza di un comandamento della legge.
G
L’amore
Il contrasto con ciò che viene narrato in
precedenza è evidente, perché questo scriba va alla sostanza delle cose, mentre
gli altri s’attaccavano alle forme ed all’apparenza. Il Signore, che era sempre
più vicino alla croce, sarà stato ben felice di rispondere ad una simile
domanda.
Il primo dei comandamenti è l’amore (30) ed il
secondo è ancora l’amore (31): il primo riguarda l’amore per Dio, il secondo
riguarda i rapporti con gli uomini.
Questi due comandamenti sono legati l’uno all’altro
formando un equilibrio perfetto in queste relazioni, perché trovano la sorgente
in Dio stesso.
L’amore è l’adempimento della legge (Ro 13:7), “poiché tutta la legge è adempiuta in
quest’unica parola: ama il tuo prossimo come te stesso” (Ga 5:14) e Giacomo,
citando lo stesso versetto, afferma che si tratta della “legge regale” (Gm 2:8).
Che ognuno di noi si applichi a riguardare a questi
comandamenti del Signore “Perché questo è l’amore di Dio: che
osserviamo i suoi comandamenti” (1 Gv 5:3).
G
Vicini!
Questo scriba dimostra di conoscere anche le sacre
Scritture citando Osea 6:6 (33) ed il Signore gli risponde mettendo in evidenza
la Sua
approvazione (34). Ma per entrare nel regno di Dio tutto questo non era
sufficiente.
Essere interessati alle cose di Dio, comprendere
che il Signore è veramente un maestro, perché la saggezza emerge ogni volta dalle
Sue parole, conoscere la Parola
di Dio e saperla citare, parlare con intelligenza (32) sono cose importanti che
ci portano ad avvicinarci, ma non possono farci entrare “nel regno di Dio”.
Per entrare occorre “essere nati di nuovo” (Gv
3:3/5) e questa nuova nascita è opera dello Spirito Santo che applica la Parola al cuore dell’uomo.
La grazia sovrana di Dio parla al cuore, lo rigenera e gli permette di entrare
nel regno di Dio e l’amore del Signore per noi manifestato alla croce è la
porta. Questo scriba non era ancora arrivato a questo punto, era “vicino”, ma
non era ancora entrato.
E
tu caro lettore?
D.C.