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“In quel tempo” (1)
Questa espressione ci introduce in un contesto in
cui possiamo evidenziare la tristezza del momento.
Giuda lascia la casa paterna, lascia i fratelli per
recarsi presso Adullam, dove conosce un uomo, un Cananeo, e, dopo esserne
diventato amico, ne sposa la figlia.
L’allontanamento dal luogo in cui Dio ci vuole
porta sempre a delle tristi conseguenze.
Si comincia per lasciare la compagnia dei credenti,
per poi trovarsi invischiati in amicizie che portano a legarsi sempre più
affettivamente correndo il rischio di dimenticare le benedizioni e le promesse
di Dio (18:19).
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Un’unione sbagliata
Non era in questo contesto che Giuda avrebbe dovuto
trovarsi una moglie. Egli dimentica totalmente il giuramento fatto fare al
servo da Abramo (24:3) per suo nonno Isacco e la tristezza causata, a
quest‘ultimo ed a Rebecca, dalle moglie straniere di Esaù (26:35) e, certamente,
anche Giacobbe suo padre non ne avrà gioito una volta giunto a conoscenza del
fatto.
Giuda “la vide”, “la prese” e “convisse con lei”.
La sua coscienza ormai resa insensibile da un cammino e da amicizie sbagliate,
non lo avverte del pericolo e la concupiscenza degli occhi, la concupiscenza della
carne e la superbia della vita prendono il sopravvento. Le conseguenze di
questo cammino non tarderanno a farsi sentire.
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Il peccato dei figli
Giuda ha tre figli ed è lui a mettere il
primogenito nelle braccia di una Cananea (6) ed a questa scuola non potrà che
imparare ad essere malvagio (1 Cr 2:3) e Dio deve intervenire in giudizio. Quale
terribile responsabilità per Giuda d’aver condotto il figlio in una via
d’iniquità e di avere attirato il giudizio su di lui.
Onan, il secondogenito, non è da meno del fratello.
Dando un figlio al fratello egli avrebbe visto sfumare una parte di eredità,
perciò la sua condotta testimonia di un egoismo unico, oltre al disprezzo del
dovere del levirato, che Dio farà legge più tardi (De 25:5/10). Egli si avvicina
alla cognata solo per prendere la sua parte di piacere, ma rifiutando il suo
dovere che avrebbe dovuto essere la sola ragione per avvicinarsi a lei. Si può
pensare ad un comportamento più odioso? Questo modo di fare attirerà il
giudizio divino.
Abbiamo, come genitori, il dovere di essere di esempio ai nostri figli.
Il cammino che intraprenderemo influenzerà le loro scelte presenti ed eterne.
Voglia il Signore darci saggezza!
D.C.