Tamar, vedova, torna a casa di suo padre. Onan
l’aveva ingannata e delusa e Giuda, per paura di perdere anche il terzogenito,
preferisce lasciare nell’afflizione la nuora che proprio lui aveva scelto (6).
Giuda conta su Sela per avere una posterità, ma Dio non è dello stesso parere,
così come non lo è Tamar che non si rassegna. Nel cuore di questa Cananea si fa
spazio una decisione dettata da una fede che opera per raggiungere lo scopo.
Tamar non rivendica il matrimonio a tutti costi.
Non ha pretese, né di avere Sela da Giuda secondo la promessa, né vuole legarsi
ad una altro uomo qualunque sciogliendolo dal vincolo della promessa. Ciò che
essa vuole è un posto nella discendenza di Giuda.
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Una fede che sorprende
In che modo, questa donna, aveva preso coscienza
dei privilegi e delle benedizioni di Dio legate alla discendenza di questa
famiglia?
Tamar non ha ottenuto niente da Er, il marito,
niente da Onan come cognato, sa che non otterrà niente da Sela e Giuda è duro
ed ingiusto nei suoi confronti.
Ma Dio guida le circostanze per renderle giustizia
ed accordarle la posterità che essa vuole. Il modo con cui tutto questo avviene
può sorprendere. Forse la fede non è abbastanza rischiarata da una buona
condotta, ma è sufficiente perché conta sul Dio d’Israele ed ottiene tutto a
rischio della sua vita (24).
Giuda continua a mostrare il suo egoismo difendendo
la sua reputazione davanti al mondo (23), ma sarà forzato a riconoscere la sua
cattiva condotta (26) dall’atto di fede della nuora.
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La discendenza
Tamar è, così, ricompensata da questo parto
gemellare e Perez, il primogenito, avrà un posto di preminenza sui figli di
Sela ed entrerà a diritto nella genealogia del Messia.
Non possiamo far altro che ammirare, da un lato, la
grazia di Dio riguardo a questa donna Cananea che aveva tratto via da un popolo
sotto giudizio per farla entrare nel cerchio delle benedizioni divine, e,
dall’altro, la fede di Tamar che, benché tutte le circostanze fossero contro di
lei, non ha mai pensato di rinunciare ai giusti privilegi (26) che non avrebbe
potuto avere per diritto di nascita, ma che ora possedeva per grazia divina.
Il Signore ci dia di saperne imitare la fede.
D.C.