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domenica 28 settembre 2014

Il Dio dei viventi – Marco 12:18/27

Il nemico non si arresta mai e sferra un attacco dopo l’altro.
Il Signore ha appena finito di controbattere i Farisei e gli Erodiani che ecco si presentano dei Sadducei, un partito religioso caratterizzato dall'incredulità, quelli che oggi chiameremmo razionalisti, religiosi che si appoggiano su certi passi della Parola per demolirne altri.

Questi Sadducei, appoggiandosi sulla legge del levirato (De 25:5), argomentavano in modo apparentemente intelligente per cercare di smontare il non-senso della dottrina sulla risurrezione.

Ancora una volta il Signore li confonde con una sentenza repentina: “non conoscete le Scritture né la potenza di Dio” (24) e allegando un altro passo della Parola di Dio (26), li mette a tacere ancora una volta.

G  Conoscere le Scritture
Molti, in questo mondo, vantano una “conoscenza” delle sacre Scritture, che, sempre più spesso vengono lette e citate solo per provare le “contraddizioni” che sono contenute, cercando di minare la sana dottrina, la persona del Signore Gesù e della Sua opera.
Anche il credente deve vegliare, soprattutto in quei passi un po’ oscuri, e il primo passo da fare deve essere quello di ricercare nella Parola stessa quello che viene detto su quel soggetto chiedendo a Dio di chiarirci la cosa col Suo Spirito. Solo realizzando che possiamo conoscere in parte, lasciamo a Dio di chiarirci ogni cosa al momento opportuno.

G  Le relazioni terrene
Le relazioni umane, in particolare quelle familiari sono per la terra (25). Per i credenti ciò che queste relazioni hanno prodotto come frutto alla gloria del Signore resterà anche nel cielo, ma le relazioni stesse non saranno più quelle che oggi conosciamo sulla terra.

Le relazioni terrene, precarie e vulnerabili lasceranno il posto a ciò che è perfetto e glorioso, perché nel cielo resterà per l’eternità una relazione col Padre e col Figlio.
Il nostro Dio non è un Dio dei morti ma un Dio dei viventi. La risurrezione è un fatto certo ed evidente nelle Scritture e presto ciò che è corruttibile e mortale  lascerà il posto a ciò che è incorruttibile ed immortale (1 Co 15:53) e saremo per sempre col Signore (1 Te 4:17).

D.C.