Così parla
Dio, il SIGNORE, che ha creato i cieli e li ha spiegati, che ha disteso la
terra con tutto quello che essa produce, che dà il respiro al popolo che c’è
sopra e lo spirito a quelli che vi camminano. “Io, il SIGNORE, ti ho chiamato…
ti prenderò per la mano, ti custodirò”.
Isaia 42:5, 6
Una mano tesa
Vado a prendere il treno che mi riporterà a casa.
Dopo aver percorso tutto il marciapiede, trovo la mia carrozza in testa al
treno. Ma per salirvi devo fare un passo smisurato. Data la mia età avanzata
non ne sono capace. Dopo un attimo di panico e il vano tentativo di aggrapparmi
alla lunga maniglia verticale, ecco che una mano è tesa verso di me. L’afferro
senza esitare e mi trovo sul treno, senza fatica. Un giovane aveva notato il
mio imbarazzo e, spontaneamente, si era chinato per aiutarmi. Il tempo di
ringraziarlo e già si era allontanato
per cercarsi un posto a sedere.
Sono commosso, non tanto per la mia debolezza ma
soprattutto perché penso al Signore Gesù che in tante occasioni ci tende la
mano. Una mano che non sempre vediamo: a volte diciamo: “Il caso ha voluto
che…”, oppure “Che coincidenza!” o “Che fortuna!” Ma non dimentichiamo che Dio dirige ogni cosa e che non è mai lontano. Per aiutare i Suoi
figli quando si affidano a Lui è sempre presente. Durante la mia vita ne ho
fatto l’esperienza tantissime volte, sia nelle cose minime come in quelle più
serie. Così spesso canto questo bel cantico:
Vieni e per man mi prendi, - o Salvator,
e nel mio cuore accendi - un santo ardor.
Senza di te per guida - che far quaggiù?
Quest’anima in te confida, - Signor Gesù.