Gesù Cristo è
lo stesso ieri, oggi e in eterno.
Ebrei 13:8
Egli morì per
tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per sé stessi, ma per colui
che è morto e risuscitato per loro.
2 Corinzi 5:15
L’ora del bilancio
Quanti insegnamenti possiamo trarre dal racconto
dettagliato della vita di due credenti come Giacobbe e Davide, vissuti più di
tremila anni fa! Quanto a Giacobbe, siamo sorpresi che, all’età di 130 anni,
dica: “I miei anni sono stati pochi e travagliati” (Genesi 47:9).
Era un modo per dire che il tempo passa in
fretta? Forse, ma il contesto fa pensare piuttosto a una confessione: Giacobbe
aveva preso coscienza che la sua vita, anche se era stata molto piena e lunga,
conteneva poche cose che avevano valore
per Dio.
La nostra vita, come un tempo quella di Giacobbe,
scorre. All’ora del bilancio, cosa resterà del nostro passaggio sulla terra?
Non avranno importanza la nostra posizione sociale o il nostro modo di vita;
ciò che conterà, allora, sarà l’apprezzamento di Dio sulla nostra esistenza. Se
siamo vissuti nell’indifferenza, lontani da Lui, la nostra vita è una vita
persa, persa per sempre.
Che differenza con la vita di Davide! La sua è
stata molto utile a Dio. Davide ha “eseguito il volere di Dio nella sua
generazione” (Atti 13:36).
La durata della nostra vita è un regalo del
nostro Creatore, un tempo prefissato che Egli mette a nostra disposizione e nel
quale è impegnata la nostra responsabilità. Questo tempo sarà un tempo di felicità se lo trascorriamo in relazione
con Lui che ce lo ha dato. È proprio per metterci in relazione con Dio Suo
Padre che Gesù è venuto sulla terra.
Solo se abbiamo fede in Lui e ci impegniamo a
piacergli, la nostra vita ha un senso.