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domenica 21 giugno 2015

21 Giugno

Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio, e i carcerati li ascoltavano.
Atti 16:25

Io loderò il SIGNORE finché vivrò, salmeggerò al mio Dio, finché esisterò.
Salmo 146:2

Testimoniare col canto

Fa bel tempo in questa prima mattina d’estate. Nell’orto, approfitto del fresco per lavorare con calma. Ma ecco che due operai arrivano dal vicino di casa per pulire e restaurare il tetto. Il loro buon umore si fa sentire; in piedi sul tetto, incominciano a cantare. Purtroppo le parole dei loro canti mi imbarazzano…
All’improvviso, un pensiero mi colpisce: anch’io avrei potuto cantare. Conosco molti canti che esprimono la fiducia in Dio e la tranquillità che sto provando questa mattina! Se i due uomini, quando sono arrivati, mi avessero sentito cantare con quelle belle parole forse avrebbero riflettuto e l’atmosfera sarebbe stata diversa.
I canti manifestano lo stato del cuore e i pensieri che occupano la nostra mente. Sono anche un mezzo di comunicazione universale molto apprezzato poiché i CD e gli MP3 venduti ogni anno sono milioni. Ma che messaggio portano? E poi, ascoltare chi canta non è come cantare.

Noi cristiani cantiamo dei canti per testimoniare l’amore di Dio e gli effetti che esso ha prodotto nella nostra vita. Ma non limitiamo i momenti di canto alle riunioni della chiesa o alle feste in famiglia! Cerchiamo di essere più spontanei, cantiamo le lodi del nostro Dio come facevano l’apostolo Paolo e il suo compagno Sila quando erano rinchiusi nella cella di una prigione e gli altri carcerati li ascoltavano. Dio potrà servirsi del nostro messaggio per incoraggiare o consolare qualcuno, o condurre qualcuno alla salvezza e alla vita eterna.