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venerdì 12 giugno 2015

12 Giugno

Non dire: “Come mai i giorni di prima erano migliori di questi?”, poiché non è da saggio domandarsi questo.
Ecclesiaste 7:10

Dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.
Filippesi 3:13, 14

Nostalgia
Leggere il Salmo 77

“Una volta…”. Queste parole ricorrono spesso quando rimpiangiamo i giorni della giovinezza o i tempi più facili. Asaf esprime lo stesso concetto all’inizio del Salmo 77: “Ripenso ai giorni antichi, agli anni da lungo tempo trascorsi”. Ma questo sguardo volto al passato, ai giorni felici, non lo conforta; è angosciato, scoraggiato e si lamenta. Giunge persino a dubitare della bontà di Dio.
Ad un tratto si rende conto che questo stato d’animo non è buono, che è una debolezza, e i suoi pensieri cambiano orientamento (v. 10). Invece di rinchiudersi nella nostalgia del passato, si mette a riflettere su ciò che Dio ha fatto: “Ricorderò le tue meraviglie antiche”. All’improvviso l’atmosfera cambia, e il seguito del Salmo è pieno di serenità. Asaf cita Mosè e Aaronne, che ci fanno pensare a Cristo di cui questi due personaggi sono una figura; Cristo il capo della fede, il capo della Chiesa, in cui noi credenti troviamo tutte le nostre risorse.
Prendiamo esempio da Asaf. Non consideriamo il nostro passato con tristezza e nostalgia, ma, piuttosto, cerchiamo in esso ciò che Dio ha fatto per noi. Questo ci farà scoprire o riscoprire come ci ha sostenuti e protetti, quanta pazienza ha usato verso di noi, quanta grazia, quanto perdono! Allora, la nostra tristezza sarà mutata in gioia, in fiducia, in lode, e potremo proseguire il cammino con lo sguardo rivolto a Lui.