Non dire:
“Come mai i giorni di prima erano migliori di questi?”, poiché non è da saggio
domandarsi questo.
Ecclesiaste 7:10
Dimenticando
le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti,
corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in
Cristo Gesù.
Filippesi 3:13, 14
Nostalgia
Leggere il Salmo 77
“Una volta…”. Queste parole ricorrono spesso
quando rimpiangiamo i giorni della giovinezza o i tempi più facili. Asaf
esprime lo stesso concetto all’inizio del Salmo 77: “Ripenso ai giorni antichi,
agli anni da lungo tempo trascorsi”. Ma questo sguardo volto al passato, ai
giorni felici, non lo conforta; è angosciato, scoraggiato e si lamenta. Giunge
persino a dubitare della bontà di Dio.
Ad un tratto si rende conto che questo stato
d’animo non è buono, che è una debolezza, e i suoi pensieri cambiano
orientamento (v. 10). Invece di rinchiudersi nella nostalgia del passato, si
mette a riflettere su ciò che Dio ha fatto: “Ricorderò le tue meraviglie antiche”. All’improvviso l’atmosfera
cambia, e il seguito del Salmo è pieno di serenità. Asaf cita Mosè e Aaronne,
che ci fanno pensare a Cristo di cui questi due personaggi sono una figura;
Cristo il capo della fede, il capo della Chiesa, in cui noi credenti troviamo
tutte le nostre risorse.
Prendiamo esempio da Asaf. Non consideriamo il
nostro passato con tristezza e nostalgia, ma, piuttosto, cerchiamo in esso ciò
che Dio ha fatto per noi. Questo ci farà scoprire o riscoprire come ci ha
sostenuti e protetti, quanta pazienza
ha usato verso di noi, quanta grazia,
quanto perdono! Allora, la nostra
tristezza sarà mutata in gioia, in fiducia, in lode, e potremo proseguire il
cammino con lo sguardo rivolto a Lui.