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lunedì 22 giugno 2015

Corsi d’acqua - Salmo 42


Questo  salmo  inizia  con  un’espressione  fra  le  più  belle  che  traduce  il  sospiro  di  un’anima assetata  del  godimento  della presenza  di  Dio (1).   Siamo  anche  noi  assetati della  ricerca  di questa  presenza  ogni  volta  che un  errore  ha  interrotto  la nostra comunione col  Signore? Lo conosciamo come il “mio salvatore e il mio Dio” (6)? Paolo aveva fatto di questo il proprio modo di vivere e poteva affermare: “per me vivere è Cristo” (Fl 1:21).
Il Signore è colui che, di anno in anno, ogni giorno vuole condurre la nostra vita, riempirla, essere l’oggetto prezioso del nostro cuore ed il soggetto dei nostri pensieri.

Il nostro Dio è “la sorgente d’acqua viva” (Gr 2:13), Colui che ristora “l’anima assetata” (Sl 107:9). Noi credenti abbiamo udito le parole del Signore Gesù “se qualcuno ha sete, venga a me e beva” (Gv 7:37). Il Suo desiderio è sempre di rispondere a colui che ha sete, sete di un Salvatore. E non possiamo fare a meno di notare che la Parola di Dio stessa termina con un invito pieno di grazia e di amore del Signore: “chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” (Ap 22:17).

Dov’è il tuo Dio?” chiedono, ironici e spesso con scherno, gli increduli (3 e 10) ai credenti nella sofferenza così come al Signore, morente sulla croce si rivolgevano beffardi i capi sacerdoti, gli scribi e gli anziani (Mt 27:41/43).

Spesso sembra che il credente sia stato abbandonato ma là, dove gli occhi dell’incredulo non Lo vede il credente sa sempre dove trovarLo: vicino a sé come una sorgente inesauribile di benedizioni.
Al presente, di giorno o di notte la Sua presenza si fa sentire (8) e l’anima del credente eleva verso Lui canti e preghiere e realizza l’incoraggiamento di Paolo: “rallegratevi sempre nel Signore” (Fl 4:4) esultando, così, di una “gioia ineffabile e gloriosa” (1 Pi 1:8).
Presto verrà il momento in cui si realizzeranno le parole del profeta: “… ecco i miei servi berranno … i miei servi gioiranno … i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore” (Is 65:13/14) e per l’eternità!


D.C.