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martedì 2 giugno 2015

2 Giugno

Le sue qualità invisibili (di Dio), la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi (gli uomini) sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio.
Romani 1:20-21

1. Scienza e rivelazione

Ogni nuova scoperta scientifica mette in luce qualche meraviglia nascosta nella natura. La fama che ne consegue per l’autore della scoperta è legittima. Ma si dimentica facilmente che una gloria ben maggiore spetta a Dio; Egli ha creato tutto ciò che l’intelligenza umana cerca di scrutare, e ha dato all’uomo anche la capacità per fare questo.
Nel corso dei secoli, uomini intelligenti si sono sforzati di esplorare tutto ciò che era loro accessibile. Già Salomone aveva detto che “si fanno dei libri in numero infinito” (Ecclesiaste 12:14).
L’intelligenza, meravigliosa capacità data all’uomo per ricercare e capire, dovrebbe fargli comprendere la grandezza del Dio Creatore da cui dipende. Questa sua facoltà implica una responsabilità morale che le bestie non  posseggono. Ma se la conoscenza delle cose create non porta a onorare Dio e a riconoscere la Sua potenza e la Sua autorità, la responsabilità dell’uomo è grave: Dio lo dichiara “inescusabile”.
Rifiutare di inchinarsi umilmente davanti al proprio Creatore porta spesso l’uomo a vantarsi delle proprie conoscenze, sebbene così limitate, a elevarsi contro Dio, a contestare la Sua parola, e addirittura a negare la Sua esistenza. Tu che leggi questo foglietto ricordati che “il timore del SIGNORE è il principio della scienza” (Proverbi 1:7).
“Anima mia benedici il SIGNORE! SIGNORE, mio Dio, tu sei veramente grande; sei vestito di splendore e di maestà” (Salmo 104:1).