Le sue qualità
invisibili (di Dio), la sua
eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo
essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi (gli uomini) sono inescusabili,
perché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio.
Romani 1:20-21
1. Scienza e rivelazione
Ogni nuova scoperta scientifica mette in luce
qualche meraviglia nascosta nella natura. La fama che ne consegue per l’autore
della scoperta è legittima. Ma si dimentica facilmente che una gloria ben
maggiore spetta a Dio; Egli ha creato tutto ciò che l’intelligenza umana cerca
di scrutare, e ha dato all’uomo anche la capacità per fare questo.
Nel corso dei secoli, uomini intelligenti si sono
sforzati di esplorare tutto ciò che era loro accessibile. Già Salomone aveva
detto che “si fanno dei libri in numero infinito” (Ecclesiaste 12:14).
L’intelligenza, meravigliosa capacità data
all’uomo per ricercare e capire, dovrebbe fargli comprendere la grandezza del
Dio Creatore da cui dipende. Questa sua facoltà implica una responsabilità
morale che le bestie non posseggono. Ma
se la conoscenza delle cose create non porta a onorare Dio e a riconoscere la
Sua potenza e la Sua autorità, la responsabilità dell’uomo è grave: Dio lo
dichiara “inescusabile”.
Rifiutare di inchinarsi umilmente davanti al
proprio Creatore porta spesso l’uomo a vantarsi delle proprie conoscenze,
sebbene così limitate, a elevarsi contro Dio, a contestare la Sua parola, e
addirittura a negare la Sua esistenza. Tu che leggi questo foglietto ricordati
che “il timore del SIGNORE è il
principio della scienza” (Proverbi 1:7).
“Anima mia benedici il SIGNORE! SIGNORE, mio Dio,
tu sei veramente grande; sei vestito di splendore e di maestà” (Salmo 104:1).