L’ora del
grande appuntamento
(1 Tessalonicesi 4:13-18)
Nel cimitero di un paesino francese, su una tomba si può leggere: “Alla
nostra diletta figlia. Deceduta all’età di 33 anni. È in paradiso. Ci aspetta”.
Questa scritta esprime la certezza dei genitori di andare in cielo e di
ritrovarvi la figlia, anch’ella credente.
La Bibbia parla della morte dei credenti dicendo che “si sono
addormentati in Gesù”, e che il Signore un giorno verrà a risvegliarli, a
risuscitare il loro corpo, mentre il loro spirito è già “con Cristo” (Filippesi
1:23). In quel giorno egli prenderà con sé tutti quelli che gli
appartengono, ossia che sono stati salvati per mezzo della fede nella sua
opera alla croce.
Nella sua prima Lettera ai cristiani di Tessalonica, l’apostolo
Paolo rassicura coloro che hanno perso una persona cara dicendo che i morti
in Cristo saranno risuscitati alla sua venuta. Con tutti i credenti ancora
viventi sulla terra, partiranno per incontrare il Signore, e lo faranno con un
corpo glorioso.
Se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per
mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati.
Questa
certezza è di grande consolazione per quelli che vedono morire un loro caro che
aveva messo la sua fiducia in Gesù.
Tutti noi, credenti, ci appoggiamo sulle
promesse del Signore; e preghiamo per i nostri figli, i vicini, gli amici e per
voi che leggete queste righe… perché nessuno manchi al momento del grande
appuntamento.
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