Considerando
questi versetti non possiamo fare a meno di notare l’ordine con cui tutto è
regolato. L’ingresso al Tempio del principe, dei sacerdoti e del popolo è definito
da precise disposizioni.
Quando si ha a che
fare con le cose sante, Dio esige dai fedeli che ogni cosa si svolga secondo il
Suo pensiero. Egli è un Dio santo e la santità si addice alla Sua casa.
C’è un giorno, il
Sabato, che Dio ha scelto e che ha santificato sia perché il fedele si riposi dalle sue opere
come Dio ha fatto in creazione (Es 20:11), ma anche perché si ricordi della
schiavitù dal quale è stato liberato con mano potente (Dt 5:15); è il riposo di
Dio nel quale anche il credente è chiamato ad entrare (Eb 4:10).
Anche le offerte
del principe sono regolate per ordine divino e sempre accompagnate da
un’offerta volontaria di “quello che
vorrà dare” (5), ma sempre proporzionato dalla “misura dei suoi mezzi” (7).
Siamo consapevoli
di ciò che il Signore richiede quando siamo alla Sua presenza? Paolo scriveva
ai credenti di Corinto: “ogni cosa sia
fatta con decoro e con ordine” (1 Co 14:40) e li esortava a dare “ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non
di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore generoso” (2 Co
9:7).
Essere alla
presenza del Signore è un privilegio dei credenti. Essi possono offrire, così,
la lode e la riconoscenza del loro cuore. Più saremo ricchi, dei veri
“principi”, più essa sarà alla gloria di Cristo.
Il Signore ci dia di riflettere sul nostro modo di essere e su quello
che portiamo quando siamo radunati alla Sua presenza.
D.C.