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sabato 28 novembre 2015

ALLA SUA PRESENZA - Ezechiele 46:1/10

Considerando questi versetti non possiamo fare a meno di notare l’ordine con cui tutto è regolato. L’ingresso al Tempio del principe, dei sacerdoti e del popolo è definito da precise disposizioni.

Quando si ha a che fare con le cose sante, Dio esige dai fedeli che ogni cosa si svolga secondo il Suo pensiero. Egli è un Dio santo e la santità si addice alla Sua casa.
C’è un giorno, il Sabato, che Dio ha scelto e che ha santificato sia  perché il fedele si riposi dalle sue opere come Dio ha fatto in creazione (Es 20:11), ma anche perché si ricordi della schiavitù dal quale è stato liberato con mano potente (Dt 5:15); è il riposo di Dio nel quale anche il credente è chiamato ad entrare (Eb 4:10).

Anche le offerte del principe sono regolate per ordine divino e sempre accompagnate da un’offerta volontaria di “quello che vorrà dare” (5), ma sempre proporzionato dalla “misura dei suoi mezzi” (7).

Siamo consapevoli di ciò che il Signore richiede quando siamo alla Sua presenza? Paolo scriveva ai credenti di Corinto: “ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine” (1 Co 14:40) e li esortava a dare “ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore generoso” (2 Co 9:7).

Essere alla presenza del Signore è un privilegio dei credenti. Essi possono offrire, così, la lode e la riconoscenza del loro cuore. Più saremo ricchi, dei veri “principi”, più essa sarà alla gloria di Cristo.

Il Signore ci dia di riflettere sul nostro modo di essere e su quello che portiamo quando siamo radunati alla Sua presenza.

D.C.