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giovedì 26 novembre 2015

26 Novembre

Gesù, avvicinatosi, parlò loro.
Matteo 28:18

Simone, ho qualcosa da dirti.
Luca 7:40

Parla, Eterno, poiché il tuo servo ascolta.
1 Samuele 3:9

Comunicazione

Quel pomeriggio, intento ad un lavoro manuale noioso e monotono, sono stato raggiunto dalla mia nipotina di quattro anni che si è seduta accanto a me e mi ha detto con tono serio: “Nonno, io sto qui con te, così non sei solo e potremo parlare soltanto noi due”.
La semplicità e la freschezza di quelle parole mi hanno dato una grande gioia, ma mi hanno anche fatto pensare alle numerose volte in cui, al di fuori dei momenti di preghiera quotidiana, il Signore mi ha messo davanti dei momenti d’intimità con lui perché lo ascoltassi.
L’ho lasciato fare? Molto spesso non ho colto quei momenti di comunicazione, durante i quali voleva intrattenermi sui suoi pensieri, o raddrizzare i miei! Forse ha scelto un giorno in cui mi spazientivo in una sala d’aspetto, in attesa di un treno in ritardo, oppure quando ero fermo in un ingorgo stradale, o ancora durante un riposo forzato. Il Signore desidera sempre la prossimità di quelli che ha riscattato. L’apostolo Paolo poteva dire, al colmo della prova: “Il Signore mi ha assistito” (2 Timoteo 4:17).

Il nostro Signore non è cambiato. Si serve di tutte le circostanze che attraversiamo e ci parla in svariati modi, perché desidera comunicare con i suoi. Che sappiamo riconoscere ed apprezzare quegli istanti in cui, nella sua grazia, vuole avvicinarsi a noi! Rispondiamogli come il giovane Samuele quando Dio lo aveva chiamato: “Parla, o Eterno, poiché il tuo servo ascolta!”