Dei Farisei vennero ad avvertire il Signore che
Erode voleva farLo morire, ma era vera benignità nei Suoi confronti?
Il Signore definisce Erode “una volpe”, ma non è
affatto preoccupato delle sue intenzioni perché porterà a termine il compito
che Dio Gli ha affidato. Egli “morirà” a Gerusalemme non un momento prima di
quello stabilito e non per volontà di Erode o di Pilato (At 2:23 – 4:27/28)
Il Signore, che è sempre il modello perfetto in
ogni circostanza, ci mostra qui come niente e nessuno può distoglierLo dai Suoi
propositi e, noi come Lui, dovremo essere capaci di portare sempre a termine il
compito affidatoci da Dio senza essere preoccupati delle circostanze, spesso
avverse, che ci circondano e tentano in ogni modo di non farci arrivare allo
scopo finale.
Spesso sarà un cammino di sofferenze, ma anche di
ubbidienza e comunione col Signore.
Abbiamo sempre più bisogno, al giorno d’oggi, di
avere nel cuore tali principi in un mondo che vive sempre di più nell’egoismo e
dove l’opinione degli altri sembra avere un ruolo preponderante nelle decisioni
del singolo individuo. Avere la certezza di essere sul sentiero tracciato da
Dio ed avere il fermo desiderio di compiere la Sua volontà sono il segreto per contare sul Suo
aiuto, per vincere le difficoltà che si presentano sulla via dell’obbedienza.
Il Signore è arrivato allo scopo del compito
affidatogli da Dio: essere la “chioccia” per i Suoi pulcini. Una chioccia
contro la quale quella “volpe” di Erode non avrebbe potuto far nulla.
“Come la
chioccia raccoglie i suoi pulcini …” (34) è l’esempio toccante che il
Signore fa delle Sue cure verso questo popolo e che sono le stesse che offre a
tutti coloro che vogliono mettersi al riparo del Suo amore.
“Ma voi non
avete voluto” è la terribile sentenza che graverà su ogni uomo che ha
rifiutato l’amore di Dio e del Suo Figlio. Responsabilità che non potrà essere
evitata.
D.C.