La Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi,
piena di grazia e di verità, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria
come di unigenito dal Padre.
Giovanni 1:14
La Parola è diventata carne
Mistero e
gloria dell’Evangelo! Il Figlio, il Verbo eterno, non ha solo preso l’apparenza
umana, è diventato lui stesso un uomo. Colui che esisteva da ogni
eternità è entrato nel tempo e nella storia. Ha conosciuto tutto quello che
comporta la condizione umana, tranne il peccato. S’è rallegrato, ha sofferto,
ha pianto, e ha anche guarito “affinché si adempiesse quel che fu detto per
bocca del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le
nostre malattie” (Matteo 8:17).
“La Parola… ha abitato in mezzo a noi”. Il
verbo “abitare” deriva qui dalla parola “tenda” o “tabernacolo”. Evoca il
tabernacolo costruito nel deserto perché Dio risiedesse con il suo popolo
(Esodo 25:8). Colui che stava lì, in mezzo agli uomini, era Emmanuele (nome che
significa: “Dio con noi”). Apparentemente, niente distingueva Gesù da un’altra
persona. Eppure, Lui era Dio stesso che andava di luogo in luogo facendo
il bene (vedi Atti 10:38), s’avvicinava a quelli che soffrivano, liberava
gl’indemoniati, guariva gli ammalati, prendeva in braccio i piccoli fanciulli…
Tra coloro che hanno incontrato Gesù quand’era
sulla terra, non tutti hanno creduto in lui. Solo alcuni hanno saputo
discernere la grandezza del Figlio unico del Padre. Giovanni Battista ha
dichiarato: “Io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio”
(Giovanni 1:34). Pietro ha risposto a Gesù: “Tu sei il Cristo, il Figlio del
Dio vivente” (Matteo 16:16). Ancora oggi, se ascoltiamo Gesù, che è la
Parola diventata carne, conosceremo l’azione efficace della grazia e della
verità per ricevere la vita eterna.