Nessun uomo può riscattare il fratello, né pagare a Dio il prezzo
del suo riscatto. Il riscatto dell’anima sua è troppo alto e il denaro sarà
sempre insufficiente.
Salmo 49:7, 8
Non con cose corruttibili, con argento o con oro siete stati
riscattati dal vano modo di vivere… ma con il prezioso sangue di Cristo, come
quello di un agnello senza difetto né macchia.
1 Pietro 1:18-19
Il fallimento libera!
In base alla legislazione in vigore, se siamo
dichiarati falliti dal Tribunale dovremo pagare nella misura stabilita dal
giudice fallimentare (sovente in minima parte) i vari debiti che ci hanno
portato allo stato di insolvenza, rinunciando però a tutti i beni che ci sono
rimasti. Avvenuto questo, nessun creditore, neanche quelli che avranno ricevuto
di meno, potrà reclamare altri pagamenti da noi. In questo modo siamo liberati
definitivamente da quei debiti. Ma per arrivare a questo è necessario appunto
che il nostro fallimento sia ufficialmente riconosciuto e dichiarato.Nei confronti
del Dio giusto e santo, ogni essere umano ha un debito da cui non può
liberarsi. I figli di Core l’avevano capito, come affermano nel Salmo 49.
Contratto fin dalla nascita, questo debito si appesantisce con il passare del
tempo, non si cancella neppure alla morte e porta in seguito al giudizio
eterno. E non potremo farvi fronte, neanche in minima parte, neanche
rinunciando a tutti i nostri "beni", non solo materiali. Ma quello
che non può essere ottenuto né dalle nostre presunte ricchezze, né da belle
doti morali o dalle migliori opere, Gesù Cristo l’ha realizzato, pagando
al nostro posto l’immenso prezzo della redenzione. Lui solo cancella in
modo definitivo il nostro debito davanti a Dio.Se sentiamo il peso di questo debito, se realizziamo
il nostro fallimento morale e la nostra incapacità di tirarci fuori da soli
da questa situazione disperata, mettiamo la nostra fiducia in Gesù Cristo!
Allora potremo beneficiare del perdono di Dio.