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domenica 15 novembre 2015

Quanto tempo mi resta? - Luca 13:1/9

Ø    Invito al pentimento (1/5)
Di fronte a certi fatti l’uomo rimane sconcertato. Quello che Pilato aveva fatto era una cosa orribile che offendeva il senso religioso dei Giudei. La reazione naturale era stata quella di pensare che un simile fatto fosse un giudizio di Dio a causa di un grave peccato, ma il Signore allontana questo pensiero dichiarando che questi Galilei non erano più peccatori di altri. Aggiunge anche un altro fatto storico, la caduta della Torre di Siloe nella quale, diciotto persone, erano rimaste uccise. No, anche questi non erano peggiori degli altri abitanti di Gerusalemme, ma invitava tutti a riflettere e ravvedersi.

Di fronte alla morte, spesso inaspettata a causa di accadimenti straordinari, più che a pensare: “perché proprio a loro?” si dovrebbe riflettere sulla precarietà della vita. Il Signore fa passare in secondo piano la morte fisica ed invita a gettare uno sguardo sull’eternità. Come affrontare un simile trapasso? Ho regolato il mio debito con Dio? Se comprendo l’incertezza della durata della mia vita devo solo riflettere su come affronterò il giudizio di Dio.

Ø    Ancora un anno (6:9)
Per ben tre volte, un tale, era venuto a cercare il frutto di un fico ma aveva dovuto constatare che non ve ne era. La decisione è presa: “taglialo”! Il vignaiolo chiede ancora un po’ di tempo. Lui, dal canto suo, farà tutto il possibile per rendere il terreno favorevole affinché il fico porti del frutto. “Forse” con quella misura di grazia supplementare il fico sarà risparmiato.
Che lezione solenne. La grazia di Dio verso il peccatore va al di là di ogni aspettativa, ma questo non deve portare a pensare che rimarrà indifferente davanti all’uomo impenitente.

Dio dà all’uomo molte opportunità e anche quando tutto sembra perduto Egli sembra avere ancora una misura di grazia supplementare perché là dove il peccato abbonda la grazia sovrabbonda (Ro 5.20).

Chiediamo al Signore di pazientare ancora un po’ per darci modo di lavorare intorno a quelle persone, a noi care, che ancora non Lo hanno accettato come loro personale Salvatore.


D.C.