State saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
1 Corinzi
15:58
Aspettando la risurrezione
In un lungo capitolo (1 Corinzi 15),
l’apostolo Paolo contesta le affermazioni di alcuni che negavano la
risurrezione. Egli inizia col presentare quella di Gesù, fatto storico
incontestabile e affermato da numerosi testimoni, spiegando ai cristiani di
Corinto che la Sua risurrezione è una prova della risurrezione che ha promesso
ai credenti. Proseguendo, egli fa anche appello al buonsenso dei suoi lettori:
se la risurrezione non esistesse, a cosa servirebbe predicare l’Evangelo con
tutti i rischi e le sofferenze che questo comporta? Se non ci fosse la
risurrezione, perché non approfittarne per godere dei piaceri della vita
presente? “Se Cristo non è risuscitato… vana pure è la vostra fede” (1 Corinzi
15:14).
I nostri sforzi sono generalmente
motivati dai risultati che ci aspettiamo. Se gli agricoltori lavorano duro per
preparare il terreno alla semina, è perché sperano di raccoglierne i frutti. È
così anche per i credenti: il loro modo di vivere e il loro impegno per piacere
al Signore forse non saranno compresi, ma sono più che logici nella prospettiva
dell’eternità. Verrà il giorno in cui il Signore, se saremo stati fedeli nel Suo servizio, potrà dirci:
“Entra nella gioia del tuo Signore” (Matteo 25:23).
Cari amici cristiani, pensiamo a
questo: la nostra vita sulla terra, che dura così poco tempo, ha valore solo in
vista dell’eternità, nella quale entreremo il giorno in cui il nostro Salvatore
verrà a prenderci. Ecco il nostro vero futuro, quello per cui vale la pena di
vivere e servire il Signore con tutto il cuore.