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giovedì 14 ottobre 2021

Rimase in silenzio

“Allora il sommo sacerdote, alzatosi in piedi nel mezzo, domandò a Gesù: Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te? Ma egli tacque e non rispose nulla” Marco 14:60-61. 


Il primo uomo colpevole aveva tentato di scolparsi davanti al giudice onnisciente: “L'uomo rispose: La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato. Dio il Signore disse alla donna: Perché hai fatto questo? La donna rispose: Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato”  Genesi 3:12-13. 

Il secondo uomo  innocente, senza alcuna macchia, comparendo davanti ad un giudice iniquo, non cerca di giustificarsi ma tace. 

Per ben sette volte viene evidenziato questo fatto: “ma Gesù taceva” o “rimase in silenzio”. “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca” Isaia 53:7. 

E ancora: Pilato gli chiese: “che cosa hai fatto?” Giovanni 18:35. Un governatore, che la Scrittura segnala come un sanguinario: “In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici” (Luca 13:1), chiede al Signore che hai tu fatto? 

Questo silenzio è commovente. Lo è per tutti coloro che credono in Cristo i quali ben conoscono i motivi di tale silenzio: “Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti... Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca” Isaia 53:5-7.

La stessa domanda l'aveva rivolta Dio a Caino quando aveva sparso del sangue innocente “Il SIGNORE disse (a Caino): «Che hai fatto?” Genesi 4:10. Ci sarebbero infiniti motivi per rivolgere questa domanda, singolarmente, ad ogni uomo, ma al Signore Gesù...

La Scrittura riporta più volte che in Lui non vi era colpa alcuna, che aveva fatto ogni cosa bene, ma non rispose, non aprii la bocca.

Pilato rimase enormemente sorpreso dal silenzio del Signore. Era abituato a vedere i condannati implorare e inginocchiarsi dinanzi al suo trono chiedendo la grazia e ora si trova di fronte ad un innocente che rimane in silenzio. “Poiché egli sapeva che glielo avevano consegnato per invidia” Matteo 27:18. 


Non si può rimanere neutrali dinanzi a Cristo. 


Non è possibile lavarsene le mani. 


Ognuno deve fare la sua scelta.