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domenica 17 ottobre 2021

17 ottobre - Dire tutto a Dio

Dio della mia salvezza, io grido giorno e notte davanti a te. Giunga fino a te la mia preghiera; porgi orecchio al mio grido, perché l’anima mia è sazia di mali.

Salmo 88:1-3

 

Dire tutto a Dio

 

Nella Bibbia i Salmi occupano un ruolo importante. In quei poemi e in quei canti troviamo tutte le sfaccettature della vita del credente: la gioia d’essere perdonati, la gioia di meditare la Parola, la lode verso Dio, la riconoscenza per le Sue liberazioni… Ma molti Salmi esprimono anche la sofferenza, il disorientamento di colui che è attanagliato dalle prove, dalla malattia, dalle ferite dell’anima…

Nel Salmo 88, l’autore grida al Dio della sua salvezza. Si sente come prigioniero (v. 8), separato dai suoi amici (v. 18), vicino alla morte (v. 3), colpito da Dio e dal Suo castigo, respinto dalla Sua presenza (v. 14).

Amici credenti, non è che dobbiamo prendere questo Salmo come modello di preghiera ma, in certe situazioni, nelle nostre preghiere, ci potrebbe aiutare ad esporre al Signore il nostro dolore, la nostra fiducia, i nostri bisogni e la nostra riconoscenza con un atteggiamento vero ed umile. La fede non è mai un rifugio immaginario, ma una realtà nella nostra vita, sia nei momenti luminosi sia in quelli più cupi. Possiamo dire tutto al Signore, i nostri dubbi e i nostri problemi, le cose che ci fanno soffrire e che pesano sui nostri cuori.

Scartare dalla preghiera certi aspetti dolorosi della nostra vita vuol dire sottrarli alla bontà sovrana di Dio. Dio è il fondamento della nostra esistenza ed è anche il nostro unico punto di riferimento; è presente ed attento a tutto ciò che attraversiamo e vuole ridarci fiducia se siamo scoraggiati.