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martedì 26 ottobre 2021

26 ottobre - “Che farò?”

“Che farò? Manderò il mio diletto Figlio; forse a lui porteranno rispetto”.

Luca 20:13

 

La bontà di Dio ti spinge al ravvedimento.

Romani 2:4

 

“Che farò?”

 

Attraverso il padrone della vigna di cui parla la “parabola dei vignaiuoli”, è Dio stesso che parla. È come se interrogasse Se stesso, come se si trovasse di fronte a un dilemma. L’uomo, la Sua creatura, non vuole ascoltarlo e rifiuta di obbedire. Ha mandato dei profeti al Suo antico popolo Israele, ma li hanno respinti e uccisi. A più riprese e in molti modi ha parlato a tutte le generazioni, ma nessuno ha voluto ascoltare. Allora ha detto:  Che farò?

Indubbiamente, a Dio non mancano i mezzi per giudicare la disubbidienza degli uomini e punire la loro ostinatezza a non ascoltarlo. Li potrebbe annientare con una sola parola, ma non è ciò che vuole.

Così, nel Suo amore infinito verso le sue creature dice: “Manderò il mio diletto figlio” (Luca 20:13). E lo ha mandato. Dio ha dato Suo Figlio per noi. Ma cosa ne hanno fatto gli uomini? Lo riassume Pietro in un suo discorso nel tempio: “Voi rinnegaste il Santo, il Giusto, e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita” (Atti 3:4). Ma l’amore di Dio è senza limiti e, secondo il linguaggio figurato della parabola, “darà la vigna ad altri” (Luca 20:16), cioè la Sua salvezza e il Suo perdono si sarebbero estesi a tutti gli uomini; e così è avvenuto.

Quanti motivi abbiamo per ringraziarlo ed adorarlo!