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domenica 3 ottobre 2021

03 ottobre - Verso una vita santa

Anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù. Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio.

Romani 6:11-13

 

Verso una vita santa

 

Non possiamo dire ad uno schiavo: “Vivi da uomo libero!” Sarebbe prenderlo in giro. Lo si potrebbe dire a qualcuno che è stato liberato dalla schiavitù. Allo stesso modo, se Dio dice a noi credenti: “Non regni dunque il peccato nel vostro corpo” è perché ci ha liberati dal peccato; l’ha fatto attraverso la morte e la risurrezione del Suo Figlio Gesù Cristo.

Ai credenti non è detto: “Morite al peccato”, perché sono già morti al peccato quando hanno creduto, e il peccato non li padroneggia più. Invece è scritto: “Fate conto di essere morti al peccato”. È qui che interviene la nostra responsabilità, la nostra fede, e tutto il valore dell’amore di Cristo che ha lavorato i nostri cuori e le nostre coscienze. Dobbiamo solo credere a ciò che Dio dice e vivere di conseguenza. La responsabilità di resistere alla potenza del peccato è nostra; Dio non se l’assume al nostro posto. Non confondiamo le risorse che Dio ci mette a disposizione con la nostra responsabilità di utilizzarle.

“Non prestate le vostre membra al peccato”, continua l’apostolo, “ma presentate voi stessi a Dio”. Prestiamo le nostre membra al peccato se guardiamo un film immorale, o andiamo in un luogo in cui la nostra coscienza è a disagio, o ci lasciamo dominare da un vizio o agiamo con disonestà e inganno.

Impegniamoci invece a presentare noi stessi a Dio mettendoci al Suo servizio, per riconoscenza al Suo amore che, oltre ad averci salvati, ci sostiene e ci rende felici. È con un cammino di consacrazione e di fiducia in Dio che troveremo la vera libertà e potremo avere sempre il discernimento per distinguere il bene dal male.