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giovedì 1 giugno 2023

Alcune considerazioni sulla legge del Sinai (2/3)

2. La Legge può essere considerata anche come una condizione per ottenere la vita. 

“Fa’ questo, e vivrai” (Luca 10:28). Queste parole riassumono il significato della legge da questo punto di vista. Noi credenti in Cristo non siamo sotto quella legge, come Paolo dimostra a più riprese. La giustizia della legge è compiuta in noi che crediamo (Romani 8). Lo scopo verso il quale un Giudeo correva era la vita; ma per noi, la vita che Cristo ci dona, non appena lo accettiamo come Salvatore, è il punto di partenza e nulla ce la potrà togliere; poi segue la corsa per ottenere una “corona incorruttibile”, “il premio della chiamata celeste”, cioè quella gloria, nei cieli, nella quale Gesù è già entrato come nostro precursore. 

Il Giudeo aveva la promessa di una vita benedetta da Dio nell’osservanza della sua volontà; ma la vita eterna, la vita di Dio, la vita di Cristo risuscitato e glorificato, la si riceve per la fede. E’ questa vita che ci rende “celesti”, e che ci permette di protenderci verso le cose celesti, rifiutando tutto ciò che, sulla terra, sarebbe un ostacolo al godimento delle cose del cielo. Noi siamo uno con Cristo risuscitato e seduto sul trono di Dio al di sopra di tutti gli angeli. Com’è glorioso tutto ciò, e quanto è al di sopra della legge e delle cose terrene!