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martedì 27 giugno 2023

Capire

“la maggior parte, udendolo, stupivano dicendo: Donde ha costui queste cose? e che sapienza è questa che gli è data? e che cosa sono cotali opere potenti fatte per mano sua?” Marco 6:2.


I quattro vangeli dedicano ampio spazio alla sapienza della quale era ripieno il Signore Gesù e alle opere potenti che ha compiute. Opere che attestano la sua autorità sulle forze della natura, sulle malattie, sulla morte, sugli spiriti immondi. Il Nuovo Testamento non ci descrive però sola la Sua persona, ma anche la Sua opera. Gli autori del Nuovo Testamento si occupano non solo di ciò che fu, ma anche di ciò che fece. Perciò non ci presentano solo il Signore venuto dal cielo, ma anche il Salvatore che morì sulla croce. Non già che queste due caratteristiche possano essere separate, perché esse sono congiunte intimamente fra di loro poiché la validità della Sua opera dipende dalla divinità della Sua persona.

Per valutare la Sua opera dobbiamo però comprendere chi siamo noi e chi è Lui. La Sua opera fu compiuta per noi, fu l'opera di Dio a favore degli uomini. Intrapresa per persone bisognose di aiuto “dall'unico” che avesse le qualità necessarie per venire incontro ai loro bisogni. Queste qualità sono date dalla Sua divinità; il nostro bisogno deriva dal nostro peccato.

Solo quando avremo compreso chiaramente che cosa siamo, potremo percepire le bellezze di quello che ha fatto per noi e che ci offre.