Cristo Gesù... umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato… affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio… e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.
Filippesi 2:5-11
Insistere
sui propri diritti?
Con mio padre, ingegnere
forestale, ci eravamo avviati lungo un sentiero vietato alla circolazione. Poco
oltre, la nostra auto si trovò di fronte un enorme veicolo che trasportava
alcuni tronchi. L’autista ci apostrofò: “Non avete visto il cartello?”, e con
rabbia espresse la sua collera in modo davvero esagerato. Mio padre, allora,
gli mostrò con calma i suoi documenti. Molto imbarazzato, quell’uomo si rese
conto di aver insultato un suo superiore e balbettò alcune parole di scuse.
Senza scomporsi, mio padre fece retromarcia sino a un punto in cui era
possibile l’incrocio tra i mezzi.
Quando Gesù era sulla terra, la
Sua identità era misconosciuta alla maggior parte dei Suoi contemporanei.
Avrebbe potuto ridurre al silenzio coloro che lo disprezzavano, rivelando la
Sua gloria divina, ma non l’ha fatto. Pur essendo Dio, Gesù ha umiliato Se stesso per diventare un uomo e, diventato uomo, si è
abbassato fino a morire su una croce. Quando è stato insultato, non ha
replicato. Non ha mai fatto valere i propri diritti.
Se avesse mostrato “i suoi
documenti”, che titoli avremmo potuto leggere! “Figlio di Dio” (Luca 1:35),
“Creatore dell’universo” (Ebrei 1:2), “Re dei re e Signore dei signori”
(Apocalisse 19:16), “Dio potente” (Isaia 9:5), “Giudice dei vivi e dei morti”
(Atti 10:42).
L’umiltà di questa gloriosa
Persona ci attira e ci viene comunicata affinché anche noi la viviamo: “Abbiate
in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù” (Filippesi 2:5).