“Quand'io grido, rispondimi, o Dio della mia giustizia; quand'ero in pericolo, tu m'hai liberato” Salmo 4:1.
La vecchia versione Diodati che traduceva: “Quando io sono stato distretto (schiacciato, oppresso), tu mi hai messo in largo”. Si tende a pensare che la pressione riduca il volume dell'oggetto sul quale viene esercitata; Dio invece, si serve della pressione per produrre un'espansione dello spirito.
Ricordo che un credente facoltoso, aveva confessato che tutto ciò che aveva imparato dai suoi giorni prosperi e spensierati lo si poteva comodamente ammucchiare su una moneta da un euro. Ma le lezioni che aveva tratto dalle difficoltà e dalle prove erano incalcolabili.
“Tu m'hai messo in cuore più gioia di quella che essi provano quando il loro grano e il loro mosto abbondano” v.7.
Molti vogliono ricchezza e desiderano la prosperità. Il problema è che costoro vogliono le benedizioni senza il benedicente e ricercano la prosperità senza Dio.
La gioia che Davide prova nel Signore trascende la gioia che provano gli empi nel vedere i loro granai stracolmi e le loro botti strapiene di vino.
“In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o SIGNORE, mi fai abitare al sicuro” v.8.
E' per questo che poteva scrivere queste cose. Non vi è ansietà in lui. La sua pace non dipende dalle sue ricchezze che possono andare perdute ma si basa su Dio che è immutabile. Non vi è inquietudine ne ansia, può coricarsi e dormire in pace, ben sapendo che solo il Signore può farlo abitare al sicuro.