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mercoledì 20 dicembre 2023

Occupati di che cosa?

“Prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo” Filippesi 1:9-10.

670 omicidi, 15 stupri, 419  colpi d'arma da fuoco sparati per le strade, 14 rapimenti, 21 rapine a mano armata, 26 suicidi… ecco il bilancio di una settimana di trasmissioni televisive in Italia, sui sei canali (dicembre 2016). A ragione l’autore dell’articolo si chiedeva quali effetti possano avere queste immagini sul telespettatore. Non favoriscono forse l’assuefazione alla violenza, privando quelli che la commettono del senso di responsabilità? L’abuso della televisione falsa la percezione della realtà.

Benché i pareri su questo problema siano molto diversi, possiamo ben pensare che, se i media in cerca di pubblico ci presentano tante scene violente e immorali, è proprio perché all’uomo fa piacere guardarle, se non riprodurle nella realtà, svelando così il suo stato morale.

Il cristiano, chiamato da Dio a fuggire il male, ha la responsabilità di controllarsi. “L’uomo che non ha autocontrollo, è una città smantellata, priva di mura”, scrive Salomone (Proverbi 25:28). Di conseguenza, dobbiamo occuparci di cose sane, come ci invita a fare l’apostolo Paolo nella Lettera ai Filippesi: “Tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (4:8).

Non lasciamoci contaminare dall’ambiente inquinato di questo mondo!