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domenica 17 dicembre 2023

L'ultima settimana

“Or la festa degli azzimi, detta la Pasqua, s'avvicinava; e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farlo morire, perché temevano il popolo. E Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era del numero de' dodici. Ed egli andò a conferire coi capi sacerdoti e i capitani sul come lo darebbe loro nelle mani”  Luca 22:1-3.

“Poi, essendo uscito, andò, secondo il suo solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono” v.39.


In tutta la Scrittura, la festa dei pani senza lievito è intimamente legata alla Pasqua.

Cristo, l'unico senza “lievito” stava per essere offerto in sacrificio.

Quell'ultima settimana è piena di cose definitive. L'ultima visita al tempio, l'ultimo sermone, l'ultima cena.

E' cominciato lo scontro finale della battaglia.

Mentre il Signore Gesù guarda la città vede ciò che i suoi discepoli non possono vedere. E' qui, nei sobborghi di Gerusalemme, che si concluderà la battaglia. Egli vede la desolazione in cui vivono gli uomini e che loro stessi hanno provocato, vede Satana muovere le sue pedine per non perdere il suo “mondo” del quale è principe, lo vede prepararsi per lo scontro finale. 

Da qualche parte, dentro la città, il dodicesimo apostolo sfreccia lungo le strade. I suoi piedi sono stati lavati dall'uomo che tradirà. Il suo cuore è stato preso dal Maligno a cui ha dato ascolto. Egli corre a cercare Caiafa.

Satana, il padrone dell'odio, ha preso il cuore di Giuda e sussurra nelle orecchi di Caiafa.

E il Signore lo sapeva. Sapeva che prima che la guerra finisse sarebbe stato fatto prigioniero. Sapeva che prima della vittoria sarebbe giunta l'apparente sconfitta. Sapeva che prima del trono sarebbe giunto l'amaro calice. Sa che di li a qualche momento verranno i soldati e tutti i suoi discepoli lo abbandoneranno. Resterà solo.

Ma non gli accusa, non fa discorsi, Egli invece prega e quando lo fa lo fa per loro.

Il Suo ultimo pensiero fu per noi, le Sue ultime sofferenze furono per noi, la Sua morte fu per noi.