“Ascoltate: il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. Un'altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. Un'altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto. Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno». Poi disse: «Chi ha orecchi per udire oda». Marco 4:3-9.
Stesso seminatore, stesso seme, risultato diverso. Cosa cambia?
Cambia il modo di ascoltare.
Una delle caratteristiche delle assemblee che ho sempre frequentato è stata quella di distinguersi per un rispettoso e puntiglioso attaccamento alla Parola di Dio.
Sta forse cambiando qualcosa?
“Egli ci ha di sua volontà generati mediante la parola di verità, affinché siamo in certo modo le primizie delle sue creature. Questo lo sapete, fratelli miei diletti; ma sia ogni uomo pronto ad ascoltare, tardo al parlare, lento all'ira; perché l'ira dell'uomo non mette in opera la giustizia di Dio. Perciò, deposta ogni lordura e resto di malizia, ricevete con mansuetudine la Parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre. Ma siate facitori della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi stessi.” Giacomo 1:18-22.
Giacomo affronta questo argomento, la vita che possediamo ci è stata trasmessa mediante l'ascolto e la lettura della Parola di Dio. Essere stati “generati mediante la parola” significa che questa parola è diventata l'ossatura della nostra vita. Essa non è semplicemente un codice da sfogliare di tanto in tanto o da tenere nello scaffale della nostra libreria, ma è stata piantata in voi.
“Attenti dunque a come ascoltate” Luca 8:18.
Queste parole, il Signore, le pronunziò parlando della lampada di fronte ad una grande folla.
Il modo in cui l'uomo risponde alla luce in questa vita è cruciale. Anche per i credenti la luce che la sua Parola emana è estremamente importante, guai a offuscarne i raggi, a non permettere che essi mettano in risalto le zone d'ombra che esistono ancora nel nostro cuore.
Non basta udire, ma è necessario afferrare per poterlo mettere in pratica. Purtroppo accade anche fra credenti vi siano molti che “udendo, non odono ne comprendono” Matteo13:13.
Sia ogni uomo pronto ad ascoltare, tardo al parlare. Qualcuno ha fatto giustamente notare che Dio ci ha creati con una bocca e due orecchie perché imparassimo bene ad ascoltare e permettessimo alle Sue parole di penetrare in profondità. Purtroppo molto spesso ci sono dei credenti che hanno due bocche e un solo orecchio.
Non illudere noi stessi (v.22). Non si può leggere la Bibbia come si legge un altro libro. Molti pensano che tutto si esaurisca nell'ascoltare un buon messaggio o che seguire uno studio biblico sia sufficiente.
In realtà si illudono.
La Bibbia non è semplicemente un testo di lettura edificante, ma è una parola che trasforma (1 Tess. 2:13).
Udire e mettere in pratica è un abbinamento fondamentale. Paragonate questi due concetti a i due remi di un'imbarcazione, è come se volessimo progredire nel nostro percorso remando da un solo lato. Udire e basta non porterà in noi alcun progresso. Resteremo li fermi girando intorno a noi stessi.
Ma prendiamo un bell'esempio dall'Antico Testamento.
“Mangerete ogni animale che ha l'unghia spartita, il piede forcuto, e che rumina” Levitico 11:3.
Chissà come saranno rimasti sorpresi gli israeliti nell'ascoltare queste parole.
L'Antico Testamento è pieno di figure, di richiami che devono farci riflettere. Coloro che erano puri dovevano cibarsi solo di animali puri. Questo doveva essere i loro nutrimento e quali erano queste caratteristiche?
1. Unghia spartita, capace cioè di lasciare orme dietro di se. Testimonianza nel cammino.
2. Piede forcuto. Caratteristica necessaria a tutti gli animali adatti a salire sui luoghi rocciosi capaci di scalare vette, adatti ad ambienti montani. Questo ci parla di coloro che scelgono la montagna cioè la vicinanza con Dio.
3. Che rumina. Non si limita a “mangiare” ma rumina. Non si tratta solo di ingerire (udire) la Parola ma di ruminare. Questa Parola non deve scorrere su di noi come fosse acqua ma questo alimento deve portare una trasformazione nella nostra vita e nel nostro cammino..
Dopo che la Parola di Dio è stata piantata in voi, bisogna metterla in pratica, cioè permetterle di raggiungere i suoi obiettivi.
“Beato l'uomo che mi ascolta, che veglia ogni giorno alle mie porte, che vigila alla soglia della mia casa!” Proverbi 8:34.