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sabato 3 gennaio 2015

3 gennaio

Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini.
1 Timoteo 2:1

Ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato.
Salmo 32:6

Parlare a Dio, ma per dirgli che cosa?

Le nostre preghiere si rivolgono con naturalezza a Dio per i bisogni di quelli che amiamo, per i nostri cari come per noi stessi. Il campo delle nostre suppliche si allarga se pensiamo a quei cristiani, e non sono pochi, che sono emarginati dalla società e persino perseguitati. E come non essere mossi a compassione in presenza delle sofferenze di tante persone vicine e lontane? Anche i nostri concittadini che sembrano soddisfatti della vita hanno un bisogno urgente, quello di conoscere il Dio Salvatore.
Per pregare come bisogna, è necessario conoscere Dio e la sua grazia. Altrimenti, senza un vero desiderio di accostarsi a Lui, citeremo il suo nome in vano, quando non addirittura per accusarlo di tutti i mali dell'umanità! La Parola di Dio ci invita a pregare, a intercedere in favore di tutti gli uomini, anche a ringraziare Dio per ogni cosa.
Una credente anziana e malata, costretta a letto da parecchi mesi, era visitata da una vicina di casa atea e talvolta anche un po' beffarda. La conversazione verteva sulla serietà dei tempi e la necessità di mettere in Dio la propria fiducia. L'incredula scherniva i "bigotti" che pregano sempre; ma la credente le fece osservare: "Signora, bisogna ben pregare anche per quelli che non lo fanno mai, e ringraziare Dio al posto loro per i benefici che ricevono da lui senza alcuna riconoscenza. Bisogna pregare per quelli che non lo sanno fare!"

Pensiamoci, noi che conosciamo l'amore di Dio così come ce lo ha rivelato. E preghiamo per tutti gli uomini.