di: G. Bulleri
PENE ETERNE
Due domande:
DIO E' SOVRANO? Certamente !
Non sarebbe Dio se esistesse qualcuno in grado di imporGli dei limiti.
L'UOMO E' LIBERO? Si! - No!
Dio è sovrano eppure, col rispetto dovutoGli, credo di
poter dire che Dio non può fare tutto.
Dio non può fare il male, non può compiere
ingiustizie, non può mentire ecc. (Tito 1-2) e questo perché sono cose contrarie
alla Sua Natura.
Dal canto suo l'uomo (peccatore) non può fare il bene
perché è contrario alla sua natura.
Dio non si prende gioco dell'uomo quando,
letteralmente, gli ordina di ravvedersi (Atti 17-30), quando gli offre il
perdono e la salvezza, quando lo pone al bivio della vita e della morte e gli
dice di scegliere la vita (Deuteronomio 30/29), quando la Parola dichiara che
Egli ha tanto amato il mondo (tutti gli uomini, non una parte) fino a dare il
Suo Unico Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita
eterna.
Dio parla all'uomo e la sua 'libertà di scelta'
esiste, ma esiste solo nel fatto che nessuna forza esterna lo obbliga a
rifiutare l'evangelo, il dono di Dio, la salvezza.
Se rifiuta, se anziché la vita sceglie la morte, non
avrà alcuna scusa, non potrà giustificarsi dicendo che Satana lo ha ingannato,
che la società lo ha travisato, che le condizioni sociali lo hanno influenzato
negativamente ecc...
Satana, la società umana e le condizioni sociali sono
realtà che rappresentano ostacoli all'accettazione dell'evangelo ma nessuno di
questi ostacoli è tale da rendere impossibile, per ogni uomo, dire di si.
Il definitivo NO all'evangelo è sempre un NO
responsabile. Per questo nessun uomo avrà delle valide giustificazioni.
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Non è nel lato divino che troveremo mancanze, mentre
purtroppo queste abbondano se esaminiamo attentamente
la responsabilità umana, e le sue eterne conseguenze.
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Mi sono incamminato in un ragionamento che mi sembra
razionale, mi sembra rispetti Dio e la Sua sovranità, mi sembra esaltare il
valore della morte in croce del nostro Signore, mi sembra in armonia col
principio che la punizione sia proporzionata alla colpa.
Soprattutto mi sembra suggerito da precisi passi della Parola di Dio e questo
mi incoraggia a proseguire, senza abbandonare la necessaria prudenza.
Ecco la nostra storia!
Noi abbiamo ricevuto, da Adamo già caduto nel peccato,
una natura portata al male; siamo peccatori per natura e per pratica, una razza
ormai caratterizzata dal peccato, che distingue fra bene e male ma che non
sa fare il bene.
L'uomo, durante la sua vita, si macchia di colpe che
meritano una punizione eterna?
Che cosa tormenterà gli uomini nell'eterna separazione
da Dio?
Sarà il rimorso di essere 'nati' con una natura
peccatrice? Dubito che qualcuno si senta veramente responsabile solo a
causa della 'cattiva natura' con la quale è venuto in questo mondo.
(Circa questa cattiva natura noi stessi diciamo che i
bambini in età da Dio ritenuta 'di non responsabilità', come anche gli adulti
che non avessero una razionalità che permetta loro di distinguere ciò che è
bene da ciò che è male, vengono automaticamente posti a beneficio dell'opera
del Signore e avranno un posto nel cielo. In questo modo affermiamo che
'bambini' ed assimilati non hanno colpe personali, cioè non hanno commesso
peccati ed ancora meno sono responsabili di aver consapevolmente rifiutato la
grazia di Dio... e in pratica escludiamo che vengano condannati per il solo
fatto di essere discendenti di Adamo, cioè dell'uomo che ha introdotto il
peccato nel mondo)
Ma Dio dice anche che gli uomini (escluso bambini
ecc.) sono tutti peccatori per pratica, che hanno personalmente e
consapevolmente fatto quello che è male, cioè commesso dei peccati, trasgredito
le Sue leggi (come minimo quelle universali, che Lui ha scritto nella nostra
coscienza), pertanto ci domandiamo: "saranno questi peccati, che
implicano la nostra responsabilità personale, la fonte del rimorso di coloro
che saranno eternamente condannati?"
Dio dice la verità e giustamente ci segnala e descrive
la nostra condizione di peccatori. Ma potevamo non peccare mai?
La Parola di Dio non attesta forse che 'un albero
cattivo non può fare frutti buoni'?
Se dunque non potevamo fare il bene, saremo
eternamente infelici e condannati da Dio perché abbiamo fatto una cosa
(peccare) che non eravamo capaci di evitare?
Torno a ripetere che la nostra natura peccatrice, i
nostri peccati personali e la capacità dell'uomo di discernere il bene ed il
male sono argomenti seri, da non trattare con leggerezza e che ne parlo solo
col desiderio di ben comprenderli e poi usarli come mi sembra che Dio stesso li
usi, cioè per raggiungere il Suo scopo, ed il Suo scopo è il bene delle Sue
creature.
Il Giusto Dio ci illumina sulla nostra reale
condizione, perché possiamo vederci come con i Suoi occhi, e ci definisce
malati e senza i mezzi per curarsi.
Noi abbiamo una doppia facoltà: la capacità di
discernere il male (per capire che ne siamo ripieni) e la capacità di
discernere il bene (per riconoscere che Dio è Amore).
Dio poteva 'passar sopra' la nostra natura ed i nostri
peccati? No! Siamo tutti convinti che non fosse possibile (Matteo 26 v.39 e
42).
Tutto il piano di salvezza di Dio è centrato sulla
Persona e opera del Signore ed è solo l'efficacia della Sua morte a costituire
il fondamento dell'evangelo.
Il pieno evangelo mi fa conoscere che il Signore Gesù,
il Salvatore, per amor mio, proprio per me, è stato colpito dal giusto giudizio
di Dio, che ha sofferto, che è morto sulla croce e che lo ha fatto per pagare
il mio debito.
Dio mi rivolge la parola, mi invita a usare la mia
capacità di discernere il bene ed il male, per riconoscere e confessare che in
me non si trova nessun bene, ma anche per credere a quello che Lui, in Cristo,
ha fatto per me. Accetto il suo invito o lo rifiuto?
Ho un libero arbitrio perché posso accettare la Sua
Parola, riconoscere il Suo bene, come posso anche rifiutarla, non riconoscere
il mio male.
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Dio non ha bisogno di avvocati, ancor meno che proprio
io Gli metta in bocca delle parole perché possa giustificarsi davanti agli
uomini.
E' più saggio ascoltare quello che Lui dice:
Ebrei 10-28
"chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo
a morte (giudizio terreno?) senza pietà... 'di qual peggior
castigo (giudizio eterno?), a vostro parere, sarà giudicato degno colui che
avrà...
·calpestato il Figlio di Dio,
·considerato profano il sangue del patto (con il quale
è stato santificato)
·disprezzato lo Spirito della grazia?
Giovanni 3
·'chi non crede è già giudicato, perché ha rifiutato di
credere...
·'la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno
preferito le tenebre...
2 Tessalonicesi 2-10
'quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore
all'amore della verità (la verità di Dio, che è amore) per essere salvati.
Apocalisse 20-15
'E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della
vita, fu gettato nello stagno di fuoco'
Sono in grado di dimostrare come Dio fa
giungere il Suo evangelo a ogni singola creatura? Ebbene no, io non so come Dio
faccia sempre giungere un Suo messaggio agli uomini, proprio a ciascuno di
loro, ma conoscendo Dio sono certo che - prima di giudicare un uomo -
gli offra la grazia, perché per meritare la morte eterna bisogna aver prima
rifiutato la vita eterna.
Dio parla sempre! Il messaggio sarà la voce della
coscienza, la testimonianza del creato, un sogno premonitore od altro, perché
dove non giunge il chiaro messaggio dell'evangelo Dio parla con altri mezzi. Il
Suo amore trova, nelle Sue vie infinite, il modo di parlare a tutti e quando lo
ha fatto l'uomo è responsabile del no che oppone.
In Giovanni 16-8 si legge che lo Spirito Santo convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio
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Dio, nel Suo amore, ci ha fatto conoscere il criterio
che usa nel giudicare l'uomo.
Si pecca in due modi:
- volontariamente,
e per questo peccato non esiste perdono (Esodo 21-14 / Ebrei 10-26)
- per
ignoranza o involontariamente (Esodo 21-13) e questi peccati sono
perdonabili.
Crediamo che sia per questo motivo che Dio, con una
misura di grazia che ci confonde, considera sempre tutti gli uomini come
peccatori per ignoranza, quasi che fossero ciechi, incapaci di distinguere il
bene dal male.
Quando si legge come il Signore è stato processato e
crocifisso siamo portati a dire che i Suoi accusatori e giudici erano perfidi,
iniqui e perfettamente coscienti di condannare un innocente.
Eppure il Signore stesso ha detto sulla croce..
Padre,
perdona loro, perché non sanno quello che fanno (Luca 23/34).
Che misura di grazia !
Pietro predica al popolo che aveva gridato: "sia crocifisso" e dice...
"Ora,
fratelli, io so che lo faceste per ignoranza" Atti 3-17.
Dio giunge fino a definire qualunque colpa un peccato
di ignoranza, perché solo così lo può perdonare, ma il perdono è la parte solo
di chi accetta l'evangelo di Dio, perché se uno lo rifiuta Dio stesso non ha
altra via per salvarlo.
Il rifiuto dell'evangelo è il vero, unico peccato
volontario.
(E'
il peccato contro lo Spirito Santo, perché è solo lo Spirito Santo che 'convince')
Col rispetto dovuto all'Onnipotente ed alla Sua
sovranità, credo di dover dire che Dio è costretto, dalla Sua giustizia,
dalla Sua perfetta Natura, a condannare chi rifiuta il perdono.
Gli uomini che hanno rifiutato di accettare il
Salvatore o, come ho appena detto, il messaggio che Dio ha fatto loro
pervenire, compariranno davanti al grande Trono bianco dove tutto sarà
messo in luce, tutte le loro azioni saranno ricordate, dove i libri saranno
aperti.
Io penso che quei libri contengano proprio la storia
della vita di tutti quelli che compariranno davanti a quel trono.
Tutti gli uomini sono peccatori perché hanno
effettivamente commesso dei peccati, e se i peccati risulteranno molti e gravi,
chi li ha commessi dovrà riconoscere quanto era malvagio, addirittura più
malvagio di altri uomini pure peccatori**, e che ne era stato reso
consapevole dal messaggio pervenutogli da Dio.
Allora, perché non ha accettato il perdono di Dio?
Era un perdono totale, offerto ad un uomo che sapeva
di essere perverso.
Perché ha detto NO al dono della vita eterna?
Se avesse detto SI, i suoi peccati sarebbero stati
cancellati dai libri ed il suo nome sarebbe stato scritto nel libro della vita.
Ma i peccati sono rimasti 'nei libri' ed il nome manca 'nel libro della
vita'.
Che rimorso!
Mi sembra che 'questo capo d'accusa' peserà sull'uomo
e ne costituirà il rimorso eterno. Poteva essere salvato e ha scelto la
perdizione eterna.
Se sto ben usando la bilancia divina posso dire che
Dio stesso, il Giusto Giudice, userà un criterio proporzionale fra colpa e pena
quando decreterà sentenze di 'giudizio eterno (Ebrei 6-2) e 'punizione eterna'
(Matteo 25-46)
Nota**
Dio è giusto e la punizione sarà proporzionata alla gravità della
colpa, alla responsabilità legata anche
alle condizioni in cui si trovava chi ha opposto il rifiuto; quindi pene
eterne si ma.... con delle differenze.
Infatti, (spero proprio di aver ben capito queste
gravi parole del nostro Signore), la sorte di Tiro, Sidone, persino di Sodoma,
sarà più tollerabile di quelle città di cui è detto: “guai a te Corazin... guai a te Betsaida...Capernaum..." ma, ancora di più..." guai a voi scribi e farisei..." e,
forse come responsabilità massima, "guai
a quell'uomo (Giuda)".
Nell'inferno molti porteranno una pena 'più
tollerabile' di quella di Satana, Giuda e....solo Dio, lo Spirito Santo,
potrebbe completare questa lista, con i nomi di coloro che nel modo più
sprezzante... hanno 'crocifisso di nuovo,
per conto loro, il Figlio di Dio e Lo hanno esposto ad infamia'
(Matteo 11, Luca 10 – Matteo 23, Luca 11 – Matteo 26,
Marco 14, Luca 22 - Ebrei 6)