di: G. Bulleri
4) E le Autorità?
Tutte le autorità sono stabilite da Dio (Romani 13).
La Parola insegna chiaramente che Dio dette 'autorità'
ad Adamo, a Noè, a Israele... ma anche a Nabucodonosor (Daniele 2-37),
un re pagano del quale è espressamente detto che l'Iddio del cielo gli
aveva dato regno, potenza e gloria. Ma, lo ripeto, esistono delle differenze
perché nei tempi nei quali Dio rivendica il Suo assoluto diritto sulla terra e
lo affida ai Suoi, Egli (almeno inizialmente) si identifica con le autorità,
mentre quando la spada, cioè il dominio, passa ai Gentili, la gloria di Dio non
si identifica con i pagani, che mai Lo rappresentano nel mondo.
Per questo stesso motivo, mi sembra, quando Dio mette
in autorità i Suoi, indica nel rispetto di quali regole, cioè di quali Sue
'leggi', essi debbono esercitare il potere nel Suo Nome.
Con
Adamo (anche se le circostanze uniche del suo tempo sconsigliano di
farne un modello) fu sufficiente un solo comandamento; penso proprio perché la condizione in cui era
stato creato richiedeva solo quello (Genesi 2-17).
Nella nuova condizione in cui gli uomini si trovarono
dopo il primo peccato, i santi che dovevano rappresentare Dio nel
governo della terra (tutta od in parte) non dovevano solo reprimere il male ma
anche attestare il valore dell'intervento divino in salvezza, così Noè è
costituito 'governatore e sacerdote' e doveva osservare una serie di
comandamenti (Genesi 9-1 a 6 e poi fino al v.17).
Quando Israele, una Nazione, diviene testimone
della volontà e dei diritti di Dio, troviamo una massa di leggi
religiose e civili, perché ormai dovevano essere previste tante diverse
condizioni sulle quali occorreva conoscere la volontà di Dio proprio relativa
ad ogni singola azione, per risolvere ogni caso e, più ancora, per
testimoniare dell'opera di Dio e renderGli culto.
Israele
ebbe uno statuto lungo e molto articolato, composto (sembra) da 613
prescrizioni morali, civili e cerimoniali, alle quali si aggiunsero almeno 365
nette proibizioni e 240 richieste.
E'
stato osservato che nella storia del popolo ebreo molte cose cambiarono, dato
che prima furono governati da Mosè e Giosuè*, poi dai Giudici e poi dai Re, ma
una cosa non doveva mai cambiare e cioè tutti coloro che erano in autorità
dovevano comunque essere sempre 'governati' dall'autorità della Parola di Dio.
Al culmine della sua gloria Israele vide lo scettro
nelle mani di Salomone, ma anche l'autorità del Re Salomone era soggetta a
quella delle Leggi divine ed infatti quando Salomone salì al trono, con lui vi
salì il Libro della Legge, che rimaneva l'autorità suprema. Tutti i re
d'Israele dovevano agire nel Nome di Dio e come Suoi rappresentanti.
*E' probabile che 'fatta eccezione' per Mosè (chiamato
anche Re in Deut. 33-5 e che praticamente accentrava tutti i ruoli dei
'delegati' di Dio), per conoscere 'a chi', in Israele, Dio avesse dato
'autorità di rappresentarLo', occorre ricordare che non Giosuè ma Eleazar
(Numeri 27-21...) faceva conoscere la Sua volontà. Infatti si legge:
“lui (Giosuè) e tutta la radunanza (Israele) usciranno all'ordine di Eleazar."
Ancora un po'
di storia.
- Adamo, come già detto,
penso che sia stato 'creato come cittadino della terra' ed il fatto che
Dio gli avesse ordinato di 'crescere e riempirla' mi sembra confermare
questo pensiero. Ma questo si riferisce ad Adamo prima della trasgressione,
cioè riguarda un uomo ed una condizione di cui si conosce poco, veramente molto
poco.
Nondimeno è da Adamo, ancora 'innocente' che partono
tutte le successive dispensazioni, anche se saranno tutte relative ad uomini
caratterizzati non dalla 'natura di Adamo innocente' ma peccatore, cioè ad
uomini come noi.
Penso che Adamo 'cacciato dall'Eden' potesse ritrovare
'comunione con Dio' solo assumendo la condizione di 'straniero' nel mondo che
precedentemente lo aveva visto cittadino e dominatore.
- Noè. Della storia di Noè ho già detto che
dopo secoli di pazienza Dio intervenne riesercitando e riaffermando i Suoi diritti sulla terra, terra che gli
affidò 'purificata' mediante le acque del diluvio. Di questa terra Dio è
riconosciuto il possessore e Noè la riceva come suo cittadino.
Anche a Noè Dio dette l'ordine di 'moltiplicarsi e
riempire la terra (Genesi 9).
Approfitto di questa occasione per scrivere che - così
mi sembra - l'ordine di riempire la
terra è limitato alle dispensazioni nelle quali i 'credenti' sono visti
come cittadini della terra che la governano nel Suo Nome...... in altre parole nelle Sante Scritture non
troviamo che Dio voglia che gli increduli si moltiplichino e .. riempiano la terra. Anche lo stato di cose presenti all'inizio
del 'mondo affidato a Noè' ha avuto corta durata e la torre di Babele si erge
come simbolo della corruzione di un mondo che ha presto voltato le spalle a Dio
e sul quale Dio intervenne con la confusione delle lingue e dispersione
dell'umanità.
- Abramo. Nella chiamata di Abramo abbiamo un nuovo intervento
di Dio, che ne fece subito uno straniero sulla terra (la sua fede gli fece confessare che era forestiero e pellegrino sulla terra
Ebrei 11 da 8 a 16).
Questa stessa posizione venne condivisa da Isacco, da
Giacobbe ed anche dalle 12 tribù, e cambierà solo quando Israele, come Nazione,
prende possesso di Canaan portando l'Arca del Patto del Signore di tutta la
terra (Giosuè 3-11).
- Israele. Ne ho già parlato sopra.
- Pentecoste-Rapimento. Storicamente l'inizio
di questo periodo non aveva un carattere 'ben definito', perché le prime
predicazioni rivolte agli Ebrei contenevano promesse più terrene che celesti;
però appena la predicazione del Vangelo varcò i confini d'Israele divenne
evidente che era un messaggio caratterizzato da una chiamata celeste (Ebrei
3-1), con un invito per ex-giudei ed ex-gentili ad attraversare questo mondo come
'stranieri'.
CONCLUSIONE
Terra o cielo? - Cittadini o stranieri?
Tutti i
veri credenti sono ugualmente figli di Dio, tutti sono ugualmente amati da Lui
e per tutti il Signore Gesù è morto sulla croce, tutti sono ugualmente salvati
per la medesima grazia ricevuta per fede e tutti trascorreranno l'eternità
nel medesimo luogo, col Signore.
Però
la Parola di Dio ha 'offerto alla fede' prima la terra e poi il cielo ai
credenti visti come 'cittadini della terra' e 'prima' il cielo (e poi anche
una posizione di dominio sulla terra) a quelli visti come stranieri.
Per gli uni e gli altri vale l'universale promessa di
2 Pietro 3-13, cioè i 'nuovi cieli' e la 'nuova terra' dove abita la
giustizia.
NOTE
Il mondo di Noé venne giudicato col diluvio prima che
Dio glielo potesse affidare.
La terra di Canaan venne concessa ad Israele solo dopo che il giudizio
di Dio aveva cacciato le sette Nazioni pagane che l'occupavano.
Persino il Millennio, il Regno del Signore Gesù
Cristo, non potrà essere introdotto se non dopo che un giudizio spaventevole
avrà colpito la terra.
* Agli uomini del tempo di Noè Dio concesse 120 anni
(Genesi 6-3)
* Alle sette nazioni di Canaan Dio concesse 400 anni
(Genesi 15-16)
* La presente dispensazioni dura ormai da quasi
duemila anni.
Se è vero, come a me pare, che prima di riaffermare i
Suoi diritti sulla terra, Dio deve intervenire in giudizio, non è
difficile comprendere il perché della Sua immensa pazienza, ed esserGliene
riconoscenti.
Ovviamente presto parteciperemo al glorioso momento
descritto in Apocalisse 11 con le parole: “Il regno del mondo è passato al
nostro Signore ed al Suo Cristo ed Egli regnerà nei secoli dei secoli” ma,
lasciami aggiungere che se è la conoscenza delle dispensazioni che ci consente
di armonizzare le nostre vie alle Sue vie, è però la conoscenza del Suo amore e
della Sua pazienza che ci spingono a armonizzare i nostri sentimenti ai Suoi
sentimenti.
Conoscere l'amore di Cristo... sopravanza ogni (altra) conoscenza
(Efesini 3-19- adattato).
(segue nei prossimi giorni...)