di: G. Bulleri
LA POLITICA
Penso che la conoscenza del carattere delle varie
dispensazioni ci indichi anche quale atteggiamento noi oggi dobbiamo avere
verso la POLITICA,
Nel febbraio del 1998 il Messaggero Cristiano pubblicò
un articolo sulla politica.
Chi è interessato potrà rileggerselo (pubblicato anche sul blog in data 25/01/2015).
Più che del carattere dell'attuale dispensazione,
allora venne esaminato il comportamento del nostro Modello, il Signore Gesù,
che noi spesso chiamiamo 'il divino Straniero'.
Straniero Lui,
stranieri noi ! = Gli stranieri non hanno nemmeno diritto di
voto...
Quell'articolo si proponeva di dimostrare, con la Parola di Dio, che non siamo
chiamati ad avere alcun impegno politico, ma aggiungeva che abbiamo dei precisi
doveri sociali.
Ovviamente c'è qualcosa di politico anche in un
Consiglio di classe, in una riunione di Condominio ecc... ma spero che il buon
senso dei singoli credenti si manifesti restando entro i limiti che distinguono
l'impegno 'civile' dalla vera politica.
E' sicuramente vera politica far parte di un Partito,
caldeggiare per un candidato, partecipare alle votazioni.
Mi sembra che non sia difficile capire che dobbiamo
astenerci da queste cose...
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Questo capitolo 5 si propone di esaminare un aspetto assai più
complicato e delicato, perché coinvolge i nostri sentimenti. Quando si presentano
questi casi, pur sentendomi obbligato a segnalare quello che ritengo sia
l'insegnamento del Signore, non giustifico ma comprendo bene come la voce del
cuore possa giungere a superare quella della Parola di Dio, ed anche se nessun
uomo può dispensare deroghe che autorizzino a 'disobbedire a Dio', azzardo che,
forse, Lui stesso potrebbe mostrare molta più comprensione di me, di noi.
Infatti non ho non dubbi sul fatto che la simpatia del Signore sia con coloro
che vivono nell'angoscia prodotta da queste circostanze
Ecco un esempio. Buona parte della chiesa nel mondo è
perseguitata.
In molti Paesi predicare l'evangelo, attestare la
propria fede e vivere da cristiani fa incontrare Satana come leone ruggente.
Quei credenti non si pongono il problema della partecipazione al voto, alla
politica, perché 'il mondo' appare loro per quello che veramente è.
Leggiamo continuamente di cari credenti che per amore
del Signore vengono privati dei loro beni, messi in prigione, torturati e
condannati a lunghe reclusioni od anche alla pena di morte.
Queste notizie spesso mobilitano credenti (non sono pochi
i casi che coinvolgono anche increduli) che inviano messaggi di protesta,
petizioni varie, inviti alla liberazione. Pochi di noi non vi hanno mai
aderito.
Quel fratello, quella sorella, sono in prigione per la
loro fede e se li abbiamo nel cuore grideremo a Dio per loro.
1 Timoteo cap. 2- vv.1 e 2 ci esorta, prima di ogni
altra cosa, perché facciamo suppliche, preghiere, intercessioni,
ringraziamenti.. ...per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono
costituii in autorità....affinché possiamo condurre una vita tranquilla e
quieta in tutta pietà e dignità.
L'arma 'politica' del credente è la preghiera.
Purtroppo non la usiamo spesso per chiedere a Dio di agire sui nostri
governanti, impedendo che facciano Leggi
immorali, che prendano decisioni che ci renderebbero difficile condurre 'quella
vita tranquilla in ogni pietà e dignità.' di cui ho appena parlato.
Al contrario, spesso tanti veri credenti rivolgono i loro appelli non a Dio ma
al "ministro" di quel dato Paese; si uniscono e accumulano tante
firme, perché il peso del messaggio che perverrà a quel Ministro, da Paesi
"liberi", economicamente più progrediti, e militarmente più forti,
ottenga l'effetto desiderato.
Sono messaggi di protesta, che insorgono contro queste ingiustizie e minacciano
delle ritorsioni (cioè usano la sola arma che quel dato "ministro"
può temere).
Aderendo usciamo dalla posizione assegnataci da Dio e
combattiamo con le armi di quel mondo al quale non apparteniamo e nel quale
siamo stranieri.
Il Signore firmerebbe queste lettere? Anche nel suo
tempo i credenti venivano arrestati e messi a morte; come ha reagito? Giovanni
Battista venne messo in carcere ma il Signore non radunò una folla per
protestare contro Erode.
Giovanni certamente era molto caro al Signore, che non
mancò di segnalarlo a tutti (Matteo capitolo 11) ma sia l'imprigionamento che
la morte di Giovanni non videro il Signore fare azioni o dare insegnamenti da
politico.
Lui non lo era e noi dovremmo preoccuparci solo di
essere Suoi discepoli.
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Ma chi lo spiegherà ad una madre, una moglie, dei
figli...... il cui figlio o marito o
padre è in carcere? Per loro vale solo che in questo modo, con queste
petizioni, qualche volta alcuni vengono liberati e quasi certamente vedrebbero
solo della mancanza d'amore in chi si
rifiutasse di firmarle.
Chi scrive queste pagine, in alcuni casi, ha firmato,
anche perché ritiene che persino il Signore abbia fatto alcune cose 'solo per
non scandalizzare', come quando pagò le didramme per Sé e per Pietro (Matteo17
vv.24-27).
Impariamo ad avere più fiducia in Dio che nei nostri
sforzi, e preghiamo tanto per questi nostri cari fratelli che soffrono per
amore del Signore.
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Ho un dubbio!
Quando si chiede la liberazione di una o più persone e
quel 'ministro' cede, cede per non perdere aiuti, per non perdere turisti ecc...
(certamente non cede perché l'appello viene da cristiani... ), il risultato
è sempre positivo?
Sono a conoscenza di casi, più di quanti pensereste,
nei quali per un credente liberato ce ne sono stati molti maggiormente
perseguitati.
Mi prendo la libertà di toccare questi punti perché so
di segnalarvi cose vere, fatti che si ripetono continuamente e che spesso
peggiorano la vita di molti credenti. Potrei fare dei nomi, citare almeno
alcuni casi nei minimi particolari, ma me ne astengo e resto nel generico....
Oggi, come ieri, il mondo è diviso in blocchi, in due
grandi parti. In una parte Satana usa la persecuzione mentre nell'altra (da
noi) usa altre armi, non meno pericolose e le voci di protesta rappresentano,
per la parte che le riceve, il messaggio politico, l'ingerenza dell'altra
parte.
Risultato! Si libera un prigioniero e si accentua
l'odio verso tanti che accettano il Signore come Salvatore, si aumentano i controlli
doganali perché non entrino Bibbie, si fanno leggi più severe per impedire le
riunioni....
E' difficile credere che usando armi improprie si possano vincere le battaglie
del Signore.
Se vivessimo veramente da stranieri, tutte le nostre
azioni avrebbero sempre e solo un risultato positivo.
Il Modello è Lui, il Cristo di
Dio, il nostro Salvatore.