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venerdì 30 gennaio 2015

30 gennaio

L'anima mia è sazia di mali... Sono come un uomo che non ha più forza... e sono smarrito.
Salmo 88:3, 4, 15 

Voi siete da Dio, figlioli... Colui che è in voi (lo Spirito Santo) è più grande di colui che è nel mondo (il maligno).
1 Giovanni 4:4

Il credente e la depressione

 Il credente che attraversa un momento di depressione ha la tendenza a combattere con la propria coscienza.
Riguardo a questo problema ho imparato a non farmi opprimere dai sensi di colpa che mi assalivano, perché so che il diavolo è un eccellente accusatore (Apocalisse 12:10) e fa tutto per scoraggiarci.
Ma come sapere se un sentimento di colpa è il frutto di una falsa accusa che Satana insinua in noi, oppure se viene dallo Spirito Santo che vuole riprenderci?
Le accuse del diavolo colpiscono ad ampio raggio e non toccano le nostre azioni, bensì la nostra persona, convincendoci, ad esempio, di non essere degni dell'amore di Dio.
Lo Spirito Santo, invece, agisce in maniera completamente diversa: è diretto ed attira la nostra attenzione su un errore preciso che abbiamo commesso, mostrandoci che dobbiamo giudicarlo ed abbandonarlo e assicurandoci, se facciamo così, il perdono di Dio.
Quando vi sentite colpevoli, se dopo un serio esame di coscienza non riuscite a determinarne la causa, non esitate a vedere in quello che sentite una manovra meschina del Diavolo, e non  tenetene conto.
Ho anche imparato a non credere a tutto ciò che viene detto. Se vi dicono: "la depressione è un peccato", non credeteci. La depressione può anche essere la conseguenza di un peccato, ma non è un peccato, è una malattia.
Nel libro dei Salmi, certe espressioni, sembrano proprio quelle di una persona depressa che poi trova consolazione in Dio. Il Signore ci parla anche quando siamo nella debolezza e non ci dirà mai che ci abbandona; anzi, la sua dolce voce ci rassicura del suo amore e della sua presenza.


D. Baker