di: G. Bulleri
NOE' RACCONTA.
Sono Noè.
La mia storia non è legata solo al diluvio, ma anche
ai cambiamenti che dopo quell'evento Dio introdusse nel governo della terra.
Una premessa. Genesi 5 dice che:
a) - nel giorno che Dio creò l'uomo, lo fece a
somiglianza di Dio.
b) - Adamo, a 130 anni, generò un figlio a sua
immagine e a sua somiglianza.
Adamo era stato creato ad immagine e somiglianza di
Dio ma peccando aveva perso ogni 'somiglianza' con Dio, pur mantenendone,
probabilmente solo in una certa misura, l'immagine.
Io, suo discendente, ereditai queste nuove
caratteristiche.
Come 'immagine di Dio' l'uomo ha conservato questa
posizione verso il creato ma come 'somiglianza' ha perduto ogni conformità
morale col Suo Creatore.
Ben sapete che ogni volta che la Parola usa
l'espressione 'somiglianza di Dio' fa sempre riferimento alla creazione (Genesi
1-26, Genesi 5-1, Giacomo 3-9)
Anch'io, come Adamo, dovevo governare in
rappresentanza di Dio, che mi affidò quest'incarico su basi nuove, diverse da
quelle stabilite col primo uomo.
Penso che Adamo avesse ricevuto un dominio più vasto
del mio, ma non avesse ricevuto autorità di decidere della vita del
prossimo.
Nel mio tempo Dio stabilì un patto contrassegnato
dalle parole: "finché la terra durerà".
Lui si impegnava a non distruggere nuovamente la terra
mandando un altro diluvio e a me dava le Sue disposizioni per governarla
(Genesi 9 v. 8 ecc.).
Caino divenne un assassino ma non venne punito con la
morte, anzi fu Dio stesso a impedirlo. E' solo dopo il diluvio che l'uomo è
stato autorizzato da Dio a usare la spada per vendicare i torti, giungendo
fino alla pena di morte.
Probabilmente al posto di 'autorizzato' avrei dovuto
scrivere 'incaricato'.
I termini di questo incarico non sono mai stati
cambiati o modificati.
Pena di morte.
Ecco, in Genesi 9-6, le parole del patto o incarico che
con me ebbe inizio:
"Il sangue di chiunque spargerà il sangue
dell'uomo sarà sparso dall'uomo".
Ecco, in Esodo 21-23,24,25..., le parole del patto o
incarico passato a Israele:
"darai vita per vita, occhio per occhio, dente
per dente, mano per mano, piede per piede, scottatura per scottatura, ferita
per ferita, contusione per contusione".
Ecco, in Daniele 5-19, le parole che dimostrano che
questa stessa autorità venne data anche ai Gentili:
"Per questa grandezza che Dio gli aveva data,
egli (Nabucco) faceva morire chi voleva, lasciava in vita chi voleva".
Come appare chiaro da queste citazioni, il fatto che
l'autorità fosse posta nelle mie mani, affidata ad Israele o accordata al re di
un popolo pagano poco cambiava, perché chi governa ha autorità che giunge
fino a dare la morte.
Io, per esercitare la giustizia sulla terra, avevo da
osservare delle norme divine, e così Israele. A noi era praticamente detto che la
punizione non dovesse superare la colpa e voi sapete che è questo il
significato di 'occhio per occhio', perché non dovevamo punire un piccolo
misfatto con una pena spropositata.
Le autorità pagane non hanno ordini divini, non hanno
la Sua Parola per guidarle ma hanno comunque autorità, perché in una umanità
contrassegnata dal peccato la vita sulla terra richiede che esista una
amministrazione della giustizia; penso proprio che sia questo il motivo per cui
è detto che le 'autorità che esistono..... sono da Dio.
Nessuno dimentichi che chi governa sarà chiamato a
rendere conto di come ha amministrato 'la giustizia' e che Dio vuole che 'i
viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che Egli lo da
a chi vuole (Daniele 4-7).
Dio non ha abdicato e non è stato cacciato fuori dal
mondo da Lui creato, ha solo sovranamente scelto di governare il mondo per
mezzo di uomini, uomini che qualche volta hanno agito nel Suo Nome ed altre
volte erano pagani che non Lo conoscevano; però i Suoi interventi diretti come
il diluvio, il giudizio di Sodoma ecc. dimostrano che benché la normale
amministrazione della giustizia sia delegata all'uomo, Egli resta il vero,
unico Giudice.
La Parola dedica l'intero Salmo 82 ai 'giudici',
giudici che definisce 'figli dell'Altissimo' perché chi occupa una posizione di
giudice occupa, come Suo delegato, il posto che spetta solo a Dio e proprio per
questo, dopo averli severamente rimproverati, ricorda loro che 'moriranno come
gli altri uomini'.
Se, o meglio quando, gli incaricati di governare la
terra falliscono nel loro mandato, spesso dopo aver lungamente pazientato, Dio
interviene, riafferma il Suo Dominio e la Sua autorità, che poi trasferisce ad
altri.
Se la mette nelle mani di popoli pagani, Dio da ai
suoi la posizione di 'stranieri', che li esonera dall'interessarsi dal
governo della terra.
Quando Dio tolse a Israele il mandato ad agire nel Suo
Nome, cacciandoli dalla Palestina e sottoponendoli al giogo della schiavitù,
essi persero il carattere di 'cittadini' della terra ed assunsero quello di
'stranieri' ma non divennero cittadini del cielo.
Solo i 'veri cristiani' divengono, dal momento in cui
'nascono di nuovo, cioè da Dio', stranieri in questo mondo e cittadini del
cielo: le loro infedeltà li privano di tante benedizioni ma non ne mutano il
carattere, tanto che si può tranquillamente asserire che il 'cristiano' più
mondano è e resta sempre un cittadino del cielo mentre, ad esempio, l'israelita
più pio, secondo il momento storico in cui è vissuto, poteva avere le
caratteristiche del cittadino della terra o quelle dello straniero sulla terra
ma mai quello di cittadino dei cieli.
Questo aspetto è esaminato più dettagliatamente nel
capitolo 6.
Ritorniamo ora al modo di governare, cioè di
esercitare la giustizia.
Se pensate che gli uomini non governano con giustizia
avete perfettamente ragione; purtroppo la misura è sempre stata scarsa anche
quando l'autorità era in mano di veri credenti, tanto che nel Salmo 94, dove
troviamo un appello al Signore a ergersi a vendicatore dei torti, è scritto: 'allora'
il giudizio sarà di nuovo conforme a giustizia (v.15).
Giudizio e giustizia ben raramente si incontrano nelle
sentenze umane e solo il Regno del Signore vedrà questa perfetta armonia, ma
anche allora il peccato che merita la morte sarà punito con la pena di morte,
addirittura applicata ogni mattina.
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Dalle considerazioni che precedono diviene evidente
che Israele, inizialmente chiamato e collocato in autorità, doveva agire anche
come strumento, come verga di Dio per intervenire e punire popoli confinanti,
ma al momento della deportazione in Babilonia vide mutarsi completamente la
propria posizione e dovette piegarsi davanti all'autorità ormai passata nelle
mani di un re pagano.
La Parola evidenzia questi cambiamenti anche indicando
le date non con riferimento alla storia d'Israele ma 'nel tale anno di Nabucco,
o di Dario, o di Ciro, o di Tiberio Cesare ecc.
Cambia anche la posizione di Dio verso la terra e il
Nome 'Eterno degli Eserciti' (Governatore del mondo) viene praticamente
sostituito da 'Dio del cielo' (Neemia 1-4, 5).
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Almeno una parte di voi si considera un credente
'evangelico' e in pericolo di subire la spinta della stragrande maggioranza
degli 'evangelici', che sembrano aver perduto di vista il loro carattere di
stranieri e pellegrini. Infatti dire la propria su tutto, contestare ogni
autorità, occuparsi di politica, promuovere associazioni umanitarie in
compagnia di non credenti o, peggio ancora, addirittura in associazioni che
sbandierano il loro laicismo come prova che manifestano solo amore dell'uomo
verso l'uomo, per non parlare di quelle che giungono persino a raccolgono sotto
una stessa bandiera confessioni diverse (cristiani, ebrei, islamici, ecc.)
ormai caratterizza la stragrande maggioranza anche dei veri credenti.
Fermatevi !
Non è quello il carattere della vostra testimonianza.
Voi avete avuto solo una chiamata 'celeste', per voi
il problema del governo della terra non viene sollevato perché dovete solo
attraversarla come stranieri, come pellegrini ma che sono anche ambasciatori di
Cristo.
A chi governa dovete solo essere soggetti.
Non siete stati chiamati a amministrare la giustizia
nel mondo, a interessarvi di politica e eleggere le autorità.
Per esse dovete pregare e a loro dovete pagare i
tributi, perché sono da Dio (Romani 13).
Siete 'cristiani' ed è comprensibile che abbiate
sentimenti contrari alla pena di morte (e non voglio interferire con la vostra
'coscienza') ma dove la pena di morte esiste non avete nessun diritto
(fra l'altro ricordatevi che in 'questo' mondo non avete proprio nessuno
diritto, di nessun genere, in nessun campo) di contestarla.
Fate attenzione a non contestare Dio stesso !