“Torna…; io non vi mostrerò un viso accigliato, poiché io sono misericordioso” dice il SIGNORE.
Geremia 3:12
Quelli che lo guardano sono illuminati.
Salmo 34:5
“Guardami”
Questa
mattina il mio bambino si è comportato male ed io lo chiamo per regolare le
cose tra lui e me. Si avvicina con gli occhi bassi. Gli dico: “Gualtiero,
guardami, per favore”. Il bambino alza gli occhi e i nostri sguardi si
incrociano. Stabilisco così con lui un contatto personale. Gualtiero realizza
di essere davanti al suo papà. Legge nel mio sguardo che lo amo e che mi occupo
di lui, perché è mio figlio. Capisce anche che non chiedo altro che di
perdonarlo, se riconosce i suoi torti. E grazie a uno scambio diretto, le cose
sono regolate tranquillamente.
Questa sera
Gualtiero si sta dibattendo con un giocattolo rotto. Entra nel mio ufficio con
quel giocattolo in mano e un’aria costernata. Lo gira e lo rigira in tutti i
sensi e tenta di rimontarlo da solo. Io sono lì, e aspetto… Alla fine lo
incoraggio: “Gualtiero, guardami e spiegami”. Alzando gli occhi, Gualtiero
scopre finalmente che il suo papà è
veramente lì. Ecco chi può aiutarlo! Allora mi spiega quello che non va e
faccio presto a riparare il giocattolo.
Cristiani,
quando preghiamo, è essenziale volgere i nostri sguardi verso Dio, concentrare
su Lui i nostri pensieri. Non dimentichiamo mai che ci rivolgiamo a un Padre
che ci ama e che è pronto a perdonarci
se gli confessiamo i nostri peccati, pronto
a risponderci se gli portiamo i nostri bisogni. Le nostre difficoltà non Lo
superano mai.
Così, non
dobbiamo pregare tenendo gli occhi rivolti verso noi stessi; non lasciamoci dominare dalle difficoltà.
Alziamo lo sguardo verso il nostro Dio, parliamogli liberamente. Gusteremo la
Sua comprensione e il Suo aiuto.