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giovedì 8 luglio 2021

La mente dei credenti, campo di battaglia per Satana

C'è da chiedersi:

• Come mai nelle Assemblee, in giro per il mondo, migliaia di credenti soffrono perché impediti da qualche peso, a volte anche tormentati interiormente senza poter riuscire a trovare una via d’uscita, nonostante i loro sforzi, preghiere e addirittura ricorrendo a terapie o medicinali?

• Perché le malattie a carattere mentale crescono sempre di più, ad un ritmo vertiginoso, costringendo lo Stato a dichiarare che la situazione è addirittura tragica! In Italia su 56 milioni di abitanti almeno 5 milioni di individui, il 10% dell’intera popolazione, soffrono di depressione che è considerata la porta d’ingresso ad altri disturbi più o meno gravi.(vedi Rapporto dell’Associazione sulla Ricerca della depressione, anno 2005).

Dati che fanno impallidire ma che sono nella media, mentre al top della classifica mondiale dei disturbi psichici di qualsiasi origine ci sono gli Stati Uniti d’America con il 25% della loro popolazione (!) che in qualche misura soffre o ha sofferto nel tempo di disturbi mentali (classificati in vario modo)! 


Al di là della salvezza

Gli occhi delle persone oggi sono sempre meno aperti sulle astuzie e sulla potenza di Satana e, sempre più spesso, questa cecità tocca anche noi credenti. Dobbiamo riflettere su un punto, e cioè che il lavoro di Satana sta proprio in questo, mentre il Padre ci vuole forti e potenti, vera luce e sale del mondo, il maligno, il nostro nemico, ci vuole invece sottosviluppati e possibilmente spenti. Se il nemico non riesce ad impedire l’avvicinarsi di un anima e la sua conversione alla Buona Notizia, sa bene che deve cominciare da subito il lavoro nel convertito, per impedirne la crescita e la santificazione. 

Così sempre più spesso si incontrano persone che si accontentano di arrivare alla salvezza, ma questo è solo l’inizio del percorso, è solo da lì con impegno che la Parola di Dio sarà in grado di poter istruire questo credente in tutto, potendolo anche correggere e preparare alla “guerra”. 

La mia preghiera al Signore è che ognuno di noi sia pronto a lasciarsi illuminare, consigliare e giudicare dalla Parola di Dio, perché “se dunque il Figlio di Dio vi farà liberi, sarete veramente liberi” (Gv 8:32 e 36).

Questa meditazione, nell’intero suo svolgimento, ha come scopo di indirizzarsi al cuore e alla nostra anima e alla nostra coscienza, ma anche alla mente di quanti di noi intendiamo la verità e a qualsiasi costo vogliono svincolarsi dalla potenza del peccato, per appartenere interamente a Cristo e servire a lui solo, quali testimoni viventi della verità preparandosi nella santificazione aspettando il ritorno del nostro Signore, a lode e gloria del Padre.


Un lavoro nascosto, tutto svolto nelle tenebre!

Satana sa come fare per sottomettere a sé gli uomini (visto che ha molti secoli di esperienza in proposito!), e ci riesce persino con molti credenti, mediante un'azione che spesso essi ignorano agendo potentemente sulle loro facoltà mentali, intellettuali attraverso la loro volontà, arrivando a “dominarne” gli atteggiamenti e le azioni, partendo dai pensieri, benché essi credano di essere liberi ed indipendenti nei loro pensieri, atteggiamenti ed azioni. 

Satana riesce così bene a chiudere gli occhi alle persone così che esse non arrivano a riconoscere e scoprire la sua azione nascosta, soprattutto dove egli preferisce agire, cioè nei cattivi pensieri, vecchi modi di fare e atteggiamenti, che possono essere peccaminosi e che rimangono nella nostra mente! Un punto importante dell’opera di Satana è quello di far rimanere le cose nelle tenebre, nascoste. Invece il Signore vuole che noi portiamo ogni cosa a lui. Se non portiamo tutto questo alla luce del nostro Signore qualcosa rimarrà nelle tenebre. E se qualcosa rimane nelle tenebre non ha niente a che fare con la Gloria di Dio, e la sua presenza, e pertanto resta sottoposta a Satana.

Satana dunque combatte soprattutto contro il credente e lo fa con tutte le armi di cui dispone, senza rimorsi o senza scrupoli. Molte di queste armi non sono per nulla evidenti e note, perché fanno parte di un regno che l’uomo non conosce che in parte, parlo del regno spirituale.


Siamo in guerra!

Qualcuno ha detto che i credenti non comprendono abbastanza che devono combattere, e che la vita cristiana non è una vita di riposo e relax, anzi ! Che ci piaccia o no il nemico ha sferrato una battaglia contro di noi e stiamo pure sicuri che metterà ogni suo malefico impegno per vincerla, utilizzando tutte le armi a sua disposizione.

Lo sappiamo che siamo in guerra?

Sappiamo che c’è una guerra dichiarata tra Satana e Dio e che noi non siamo e non viviamo in un territorio neutrale!

Lo sappiamo che abbiamo un nemico spietato che non ci concede tregua, nemmeno un minuto, MAI?

“Sì, lo sappiamo!” dirà la maggioranza di noi, ma quanti credenti sono pronti veramente a combattere contro Satana? 

Dobbiamo sapere che quando Satana fu cacciato dalla presenza di Dio, assieme ai suoi angeli decaduti, essi furono relegati a vivere lontani dalla Luce di Dio e quindi nelle tenebre, perché “Dio separò la luce dalle tenebre” (Ge 1:4), e le tenebre non significano soltanto “zone senza luce, o senza sorgenti di luce”, ma sono anche zone GRIGIE in cui la luce confina con le tenebre. L’oscurità non è solo fisica, ma è anche morale, che finirà prima o poi per diventare oscurità totale. L’oscurità inizia dove la luce finisce, l’oscurità è assenza di luce, e l’assenza di luce è assenza di Dio.

È bello sapere che come credenti “siamo stati liberati dal dominio delle tenebre” (Cl 1:13) quando il Signore è venuto a “illuminare le mie tenebre” (Sl 18:28) e, se siamo nati dalla luce, non siamo prigionieri dell’oscurità. Ma questo non ci dà una immunità totale dagli attacchi del signore delle tenebre. Infatti se come credenti non ci lasciamo illuminare dalla Luce, cioè dal Signore, ogni giorno, allora in noi potrebbero presto scendere le tenebre.

Se tolleriamo le tenebre, cioè l’oscurità, perché non siamo illuminati possiamo stare sicuri che prima o poi diventeremo vulnerabili agli attacchi del nemico, che ricordiamo è il padrone delle tenebre.

Le tenebre non calano all’improvviso, c’è sempre un passaggio graduale che manifesta che la luce si sta ritirando, lasciando così spazio pian piano alle tenebre.

Così è per noi: se iniziamo a tollerare l’oscurità, a tollerare qualche peccato magari chiamandolo “debolezza”, ecco che allora ci rendiamo vulnerabili all’assalto del nemico.

Il Signore stesso un giorno affermò: “Sta quindi attento che la luce che è in te non diventi tenebre” (Lu 11:35).



La notte spirituale di Pietro

Nella Scrittura troviamo esempi di come alcuni uomini di Dio siano stati attaccati da Satana con conseguenze assai diverse tra loro. Conosciamo tutti le storie di Eva ed Adamo, Caino, Saul, Davide, Anania e Saffira, e così via, ma pensate un attimo a Pietro, uno tra coloro che è stato molto vicino al Signore Gesù mentre era su questa terra.

La storia la conosciamo molto bene ed è quella del “rinnegamento di Pietro”.  Avvenne di notte. Nel momento delle tenebre spirituali di Pietro. Il Signore stesso aveva predetto che Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte. E così avvenne. C'è una cosa che il nemico non vuole: non vuole e non può vedere i figli di Dio crescere alla scuola del divino Maestro.

Dobbiamo avere ben chiaro che la nostra carne e la nostra mente saranno sempre il bersaglio preferito del nemico, ed è questo il pass (chiave d’accesso) quando vuole attaccarci.

I suoi attacchi hanno sempre uno scopo ben definito che è quello di impedirci di avere un “normale” cammino spirituale fatto di progresso e di crescita attraverso una vita piena di preghiere, comunione e testimonianza.

Satana sa bene che se vuole “tenere basso” il nostro livello di vita cristiana deve far alzare qualcosa d’altro, con una sorta di bilanciamento negativo.

Mi spiego meglio, egli sa come usare molto bene le leve del materialismo, o dell’egoismo ad esempio riempiendoci di tanti impegni di lavoro, oppure riempiendoci di pensieri o problemi, o perché no iniettando massicce dosi di zizzania nelle famiglie.


Anche l’uomo più forte e coraggioso nelle vie di Dio dovrebbe impallidire e tremare davanti a questa prospettiva. Ma dobbiamo guardare alla Scrittura sino in fondo, e proprio lì troviamo una promessa e una affermazione straordinaria, che costituì il baluardo della salvezza di Pietro.

Contro la terribile richiesta di Satana e la sua malvagia opera e contro le sue potenti armi, era intervenuto un potente aiuto, cioè l’intercessione del Signore stesso: “Ma io ho pregato per te”. Benedetto sia il Signore che non lascia mai soli i suoi figli, nemmeno nelle più pericolose tentazioni, anzi egli sempre interviene in difesa chiedendo forza e misericordia per il suo discepolo “durante la prova” dandogli sostegno e indicandogli anche la via d’uscita.